
Giornata di confronti, quella di ieri, all’interno del Viola Park. In mattinata gli agenti ed il padre di Rolando Mandragora hanno raggiunto i dirigenti viola. Lungo confronto a pranzo tra le parti, con Pradè e Barone che hanno rassicurato il centrocampista sulla sua posizione centrale all’interno del progetto tecnico di mister Italiano. L’arrivo di Arthur e di Infantino – oltre alla permanenza (almeno per il momento) di Amrabat, Castrovilli e Duncan – evidentemente ha fatto sorgere qualche dubbio all’entourage del calciatore. In realtà la Fiorentina non ha messo in dubbio la sua permanenza. Anzi, nel corso dell’incontro è stata ribadita la totale fiducia da parte della società. Resta poi da capire quale strada tattica voglia intraprendere Italiano.
Se continuare nel solco del 4-2-3-1 o tornare al 4-3-3. Per Mandragora qualcosa cambierebbe a livello tattico, ma non più tardi di qualche giorno fa (dopo la vittoria contro il Nizza) si è detto disponibile ad affrontare qualsiasi evenienza tattica. Al netto di cambi d’umore repentini ed in questo momento non previsti, volge assolutamente al sereno la questione. Lo scorso anno, dopo un avvio incerto, fu uno degli artefici del cambio di passo della Fiorentina tra febbraio ed aprile, dimostrando di amalgamarsi al meglio con Amrabat. Alla fine furono 50 presenze stagionali, con 4 gol 5 assist. È in questi numeri che Italiano vuole di più. Lo scrive La Nazione.