La storia è ciclica e spesso si ripete… La storia insegna e sarebbe buona regola tenere in debita considerazione gli errori commessi in passato al fine di non ripeterli nuovamente… Purtroppo però c’è sempre chi, per i più svariati motivi, sceglie (più o meno deliberatamente) di non prestare la minima attenzione agli insegnamenti del passato, finendo inevitabilmente per incappare negli stessi identici errori.
È il caso di Pantaleo Corvino, senza dubbio un grande esperto di mercato sempre capace di tirare fuori dal cilindro colpi sorprendenti, che sovente persiste nell’imbattersi in antiche sviste.
In principio è infatti toccato a Cristiano Piccini, dapprima regalato al Betis ed infine prelevato dallo Sporting Lisbona (con cui assaporerà il prestigioso palcoscenico della Champions League), successivamente a Gianluca Mancini, prima prestato al Perugia, poi perso a parametro 0 ed in ultima istanza acquistato dall’Atalanta che sembra intenzionata ad affidargli una maglia da titolare nella prossima stagione, ed ultimo ma non certo per importanza Nicolò Zaniolo, passato all’Entella (sempre a parametro 0) ed ora finito nel mirino dell’Inter.
Il centrocampista classe ’99 è solo l’ultimo di una lunga serie di giovani prodotti del vivaio viola pescati in giro per l’Italia, accompagnati nel loro percorso di crescita, girati in prestito a farsi le ossa nelle categorie minori ed infine lasciati partire (a parametro 0) prima di potersi godere i frutti del lavoro svolto negli anni precedenti.
Quella che a primo impatto può sembrare un’occasionale distrazione è invece diventata una vera e propria prassi in casa Fiorentina. Un errore sistematico che, di conseguenza, impone la ricerca sul mercato di altri giovani, principalmente stranieri e dalle doti sconosciute, con i quali sostituire i talenti forgiati con fatica e dedizione nel settore giovanile, ormai emigrati verso nuovi lidi.
Gianmarco Biagioni