Queste le parole rilasciate dal presidente del CONI Giovanni Malagò a Sky Sport: “Penso che in questo momento il mondo dello Sport non deve andare per conto proprio, doveva assolutamente essere allineato in piena condivisione con le disposizioni delle autorità vigilanti, governo in primis. Ci siamo adeguati al decreto fatto ieri sera tardi. Una delle ipotesi sul tavolo era continuare il programma delle giornate giocando le gare a porte chiuse però sarebbe stato profondamente sbagliato, non corretto se si fossero anticipate delle mosse. Non si tratta solo di calcio ma di sport in generale.Ho sentito diversi dirigenti delle sfide sospese oggi, il discorso di giocare a porte chiuse sicuramente è stato preso in considerazione dal governo, il tema è che oggettivamente ci sono due problematiche, la prima è che a cominciare dalla partita dell’Inter i biglietti venduti erano quasi 70.000 e quindi le società dovevano farsi carico di tutto l’aspetto economico. La seconda questione è che se tu nel giro di poche ore decidi di fare una partita a porte chiuse, con la gente che ha comprato già il biglietto, con qualche gruppo che decide di andare comunque verso lo stadio ci sarebbe anche un problema di ordine pubblico. Le forze di polizia e non solo ora sono impegnate in altre parti. Come ci si può difendere dalla psicosi? Ora che anche uno svago come lo sport si ferma? Gli interessi primari sono la salute, non coinvolge solo chi va allo stadio, ovviamente non sono un medico. L’obiettivo è nel breve ristabilire tutto perchè senno i problemi intorno al campionato del calcio hanno una serie di problemi, ora ovviamente devono andare in secondo piano. Il calendario è un argomento serio ma non sono regolati da me, nel calcio se ne occupa la Lega. Giovedì l’Inter ha il ritorno in Europa League e in Coppa Italia a Napoli, rischia di trovare il primo mercoledì alla fine di maggio. Ad ora però si naviga a vista”.