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La partita della trappola, tocca a Simeone e Pjaca svegliarsi, sul cholito dubbi tecnici…

Roma, Stadio Olimpico, 07.10.2018, Lazio-Fiorentina, foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com, Simeone

Rassegna Stampa

La partita della trappola, tocca a Simeone e Pjaca svegliarsi, sul cholito dubbi tecnici…

Redazione

9 Novembre · 13:19

Aggiornamento: 9 Novembre 2018 · 13:19

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La Repubblica parla della partita contro il Frosinone, se vinci hai fatto il tuo dovere, se pareggi “mah, insomma” se perdi addio. Tutto questo è ben chiaro a un gruppo in cerca di identità, uno spogliatoio figlio di un mercato deludente (al momento, per lo meno) e con obiettivi non proprio esaltanti. Che la squadra stia rendendo meno delle aspettative è evidente. C’è Simeone che i gol se li sogna la notte. Sulle qualità del Cholito si può discutere a lungo.

Un attaccante che non segna rischia la crisi esistenziale. Per uscirne basta poco ed è inutile ricordare di cosa abbia bisogno per rinascere. Ma è anche ciò che gli sta intorno che è bene analizzare, perché il gioco offensivo della Fiorentina al momento ha solo due varianti: la meravigliosa foga di Chiesa (altra categoria) e gli inserimenti di Benassi.

E l’altro esterno? Ecco, forse al Cholito manca quel compagno che serve. In attesa di capire se l’argentino sia una prima o una seconda punta, è acclarato che abbia bisogno del vero Pjaca, lo juventino senza lampi, il dieci che per ora vale esattamente la metà del numero di maglia che ha deciso di indossare senza forse rendersi conto del suo valore emozionale e affettivo.

Eppure il destino della Fiorentina, in questo momento, dipende da lui. E su di lui punta Pioli, che d’altra parte ha accolto con un sorriso l’arrivo di un giocatore dalle grandi doti tecniche. L’allenatore della Fiorentina deve sperare che il croato si svegli, che ci riveli la sua vera identità e faccia esplodere di nuovo quel talento che si sta allontanando sulla strada del tempo. Lui, oltre a Chiesa, è il valore aggiunto. Mancano i suoi gol, i suoi assist, le sue punizioni. Se Pjaca non torna quello di due anni fa la Fiorentina resta una squadra normale, dipendente solo dalla giornata di Chiesa, dai suoi strappi, dalle sue fughe in avanti.

Il tecnico ci spera. Lui Pjaca se lo è coccolato. Lo ha provato e riprovato. Poi lo ha lasciato fuori quando il dieci era un lusso. Mirallas copre di più. Ma alla fine, tra i due, nessuno ha mai brillato per davvero. Partite anonime, poche gioie.

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