
Mentre la Fiorentina sta prendendo le misure per smazzare il gruppo e consegnarlo a una dimensione più evoluta, la sensazione è che per Italiano ci siano due caselle da riempire in modo più «strategico» delle altre per rimodellare in modo deciso la potenzialità della squadra: il centravanti e il portiere, sulle dimensioni del resto si vedrà anche in base a quanto porterà l’uscita di Amrabat. E sullo sfondo, non esattamente fuori dallo schermo, c’è la posizione di Castrovilli. Senza entrare nel merito del «sentimento di riconoscenza» evaporato ovunque nel calcio – merce ormai introvabile, non solo da parte dei giocatori – di fronte a un contratto di un classe ’97 che non si rinnova a un passo dal possibile svincolo è necessario un approfondimento.
Dopo il rientro dall’infortunio al ginocchio – gravissimo –, Castrovilli si è messo a disposizione di Italiano per indossare più ruoli, trequartista, mezz’ala e perfino mediano a San Siro contro l’Inter. Lampi e qualche fragilità fisica, com’è normale che fosse, ma tutto sommato un rientro incoraggiante. Una contusione al ginocchio ha impedito a Castrovilli di disputare la finale di Conference contro il West Ham e da lì è cominciato il tira e molla sul rinnovo. Mica sottotraccia, un confronto con distanze economiche rese pubbliche dallo stesso dg viola Barone.
Il punto è questo: la Fiorentina è convinta al 100 per cento sul conto di un giocatore che dovrà recuperare sotto ogni profilo la sua affidabilità? Oppure è una questione di ruolo specifico che Castro vorrebbe individuare, dopo l’impegno multi disciplinare della passata stagione? Le distanze restano. Non sarebbe dunque il caso di valutarne la cessione, proprio per capitalizzare una risorsa che rischia di restare a galleggio in una zona di transito, prima di andarsene a costo zero? Lazio e Napoli potrebbero essere interessate (si è parlato anche di uno scambio con Demme) e ovviamente in questi casi sono le condizioni che fanno la differenza. Lo scrive La Nazione
IL MESSAGGIO PER LA FIORETINA PER GRABARA