Si è giocata ieri la partita tra Fiorentina e Napoli terminata con un netto 1-3 in favore dei campani che hanno surclassato nettamente i viola. Una prestazione quella della Fiorentina alquanto deludente andata in scena in un teatro, quello del Franchi, altrettanto triste e malinconico colorato solo dai soliti straordinari tifosi viola. Partiamo proprio dallo stadio. Ieri dopo diversi mesi abbiamo potuto osservare lo stato di avanzamento del cantiere, che ha lasciato in diversi abbastanza perplessi. Non tanto per la differenza da Maggio ad oggi ma quanto se pensiamo che quello che vediamo sono i frutti di un anno di lavoro. Ma comunque che il cantieri del Franchi fosse ad oggi indietro nei lavori è cosa risaputa, ma fortunatamente c’è ancora del tempo per recuperare.
Stesse identiche parole che possiamo usare per la Fiorentina di Pioli, anch’essa indietro dei lavori ma con la possibilità di recuperare il tempo perso. Certo ci sono delle scusanti, infondo siamo ancora a Settembre e dopo un cambio di allenatore ci può stare una falsa partenza. Infatti a preoccupare non sono tanto i risultati quanto la mancanza totale di un identità chiara da parte della Fiorentina. Questo può e deve preoccupare visto che comunque Pioli ha lavorato 3 mesi con la rosa al completo, ed altri allenatori che sono subentrati come lui hanno già dato una loro impronta, basti guardare Gasperini alla Roma.
Pioli al contrario sembra ancora non essere certo di cosa vuole essere la sua Fiorentina: Una squadra che si difende a 3 senza aspettare l’avversario nel suo centrocampo ma che allo stesso tempo non pressa la costruzione avversaria trovandosi spesso a scappare indietro. Allo stesso modo con il pallone tra i piedi nonostante le alte percentuali di possesso palla, 52% di media con una partita in 10, i viola non si muovono con armonia e non riescono a trovare soluzioni offensive. Mentre quando si sceglie di verticalizzare sulle punte non c’è nessuno a raccogliere le sponde e le seconde palle. Insomma una squadra che ad oggi non è ne carne ne pesce.
Allo stesso modo anche per i singoli Pioli sta sperimentando molto, Fagioli non da mezzala ma da play, Pongracic in marcatura e non Comuzzo, Dzeko a 40 anni che partendo da punta scende davanti alla difesa per far partire l’azione. Insomma tante prove che comunque servono a Pioli per avere risposte ed avere le idee più chiare. Presto, prestissimo per emettere sentenze e dare giudizi, c’è tempo ancora per trovare la strada giusta da seguire, e perdere contro il Napoli campione d’Italia non è certo un dramma. Poi lo abbiamo visto anche lo scorso anno, la stagione svoltò al 45esimo della 5° giornata di Serie A. Però bisogna anche avere coscienza di cosa siamo oggi perché altrimenti si corre il rischio di voler tutto e subito e rimanere delusi. Un po’ come per lo il restyling del Franchi, anche per quello della Fiorentina servirà pazienza