
Un salvataggio sulla linea di porta sull’1 a 0, lo zampino sull’autogol di Dossena nell’occasione del raddoppio e poi tanta corsa avanti e indietro lungo la fascia destra. Appena 19 anni compiuti a luglio e il regalo se l’è fatto subito: una settimana dopo è arrivata la vittoria nella finale degli Europei contro il Portogallo con il gol decisivo e, pochi mesi dopo, si è fatto conoscere in Serie A. Pensare che nel 2020 ha fatto il suo esordio in Serie D con il Gozzano a 16. Dopo tre anni eccolo lì a prendersi la Fiorentina. “Non ho ancora fatto nulla la strada è ancora lunga, ma sono riuscito a realizzare il sogno di quel piccolo bambino” ha detto.
Dimostrazione di consapevolezza, serietà e, soprattutto, piedi ben piatati a terra. Superare gli ostacoli, correre verso il futuro e andarselo a prendere con forza, tenacia e determinazione. La Fiorentina si è goduto il suo talento nelle giovanili e se lo sta godendo, ora, tra i grandi ma c’è chi, come la Juve, l’ha visto come un rimpianto. Proprio così perché proprio prima di andare al Gozzano in D è cresciuto nelle fila bianconere tra i 10 e i 14. Ogni step, però, è stato fondamentale per crescere, imparare e migliorare: Kayode è soltanto all’inizio, ma ha già iniziato a brillare. Lo scrive Tuttosport.
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