
Oggi mister Vincenzo Italiano parla in sala stampa per presentare Juventus-Fiorentina, sfida che andrà di scena all’Allianz Stadium domani sera alle ore 18.00:
Juve che in campionato fa fatica, a differenza delle Coppe. Qual è la vera Juventus?
L’ho detto a fine gara domenica, nel bene e nel male ha sempre qualità, non muore mai, l’avete visto anche in coppa che prestazione ha fatto. È una squadra che arriva con una fiducia diversa, affrontiamo un club che ha qualità in avanti in un modo esagerato con giocatori veloci, tecnici. Da questo punto di vista dobbiamo stare attenti. Dobbiamo affrontarla come abbiamo sempre fatto in queste 11 giornate, in una partita così bisogno essere sempre perfetti. Domani so anche l’importanza della partita, dobbiamo cercare di farlo.
Domani sarà la sua 50ª panchina in Serie A, un breve bilancio su questa avventura? Quella di domani contro questa Juve che ha più vesti, è l’esame di laurea per la sua squadra?
Sono contento di quello che ho ottenuto in questo anno e mezzo nella massima serie, penso che sia uno dei campionati più difficili, se non ti prepari bene rischi di perdere tutte le partite. Convinto che la preparazione alle gare nel nostro Paese siano diverse da quelle negli altri campionati. Per l’esperienza che ho fatto sono davvero felicissimo, spero di togliermi ancora tante soddisfazioni con questa maglia, ambiente e ragazzi, penso si possa fare bene, ne abbiamo tutte le qualità. Riuscire ad ottenere risultati per chi fa questo sport non è facile ma quando si riesce sono gioie indescrivibile. Con la Juve so quanto ci tenga la piazza, lo percepisco anche dai ragazzi che son qui da qualche anno. L’abbiamo preparata bene, sarà il campo a dare l’ultimo verdetto. È un esame importante ma siamo ancora alla 12ª giornata, vediamo a che punto siamo. Cercheremo di arrivare pronti a questo test che è difficile, ma va dato il massimo.
Allegri sembra stia modificando la squadra, secondo lei lo fa anche perché teme la Fiorentina di Italiano?
Non so come si presenterà la Juve, penso che abbia lì davanti tante frecce, giocatori pericolosi e di qualità ed inventiva. Nel momento in cui un allenatore cerca di riempire la squadra di tutta questa qualità vuol dire che vuole cercare di vincere. Noi cercheremo di essere sempre gli stessi, di avere la nostra mentalità, alle volte si riesce di più altre meno. Se uno deve intraprendere una strada deve fare quanto si vede in settimana. L’obiettivo nostro è sempre quello di stare il meno possibile nella nostra metà campo e cercheremo di farlo anche contro la Juve. Vedrete ancora una volta una Fiorentina che cercherà di fare quello visto in queste gare. Siccome il test è difficile mi auguro di ottenere il massimo a livello di prestazione, solo con quelle otterrai punto.
Gonzalez out anche domani? Pur con tutte le differenze del caso, riguarderà il 3-0 con cui la Fiorentina ha vinto lo scorso anno?
No, non avremo ancora Gonzalez, questa è una certezza. La partita dello scorso anno me la ricordo bene, fu un’importante vittoria per la Fiorentina. Aver giocato tanti minuti in superiorità numerica è stato un gran vantaggio. Si era festeggiata tanto questa vittoria, cercheremo di fare quello che dovremo continuare a fare nell’arco della stagione. Prima pensare alla prestazione a livello individuale e poi di squadra per ottenere punto. È la richiesta che faccio sempre ai ragazzi. Le partite poi sono sempre diverse.
Da quando è arrivato a livello di richiesta con la Juve c’è? Un aneddoto? È la partita più importante della sua carriera o per promozione e salvezza superiore a questa?
L’unica cosa per quanto riguarda la partita di domani è che al momento del fischio domenica contro lo Spezia c’era gente dietro alle mie spalle che mi urlava, ricordati che c’è la Juve. Questo mi fa capire l’importanza della gara. Ci teniamo anche noi, per la nostra classifica e crescita. Penso che alla 12ª giornata è sì una partita importante ma che in questo momento offre 3 punti a disposizione. L’importanza sono i tre punti. Presto per collocarci in una dimensione diversa, penso che in questo momento tutti pensano a questo. Come ho detto quest’anno con il cambio di tantissimi allenatori, diverse squadre stanno ancora ricercando la propria identità, tanti cantieri aperti. Per noi è importantissima questa gara, per la nostra crescita forse ancor di più.
Stiamo ancora vedendo l’immagine di Vlahovic che se ne va con il pallone dopo lo Spezia. Per discorsi futuri in ottica Juve, si aspetta un Vlahovic sotto pressione?
Stiamo parlando di un ragazzo che in 11 partite ha fatto 8 gol, abbiamo avuto qualche gara dove non l’abbiamo servito bene, né messo nelle condizioni di sfruttare il potenziale. Non dipendeva da questioni fuori campo. Il ragazzo dà l’anima, quando non ha la palla rincorre tutti, quando i compagni entrano in possesso cerca di dettare il pericolo. In una gara siamo riusciti a metterlo nelle condizioni di lavorare in area. Un attaccante che arriva da una tripletta penso sia uno che a livella di autostima e fiducia sia al massimo, la partita richiede anche uno stimolo diverso. Vedere arrivare Dusan a questa gara con quest’entusiasmo per tutti noi è qualcosa che ci dà fiducia. Io non leggo tantissimo, ma quando lo faccio ho visto Arsenal, Tottenham, Juve, Milan, penso che in questo momento siano solamente voci, situazioni che per sono poco credibili, lui è concentrato sul campo, ci tiene a far bene, a me importa solo quello.
Biraghi ha detto Italiano un po’ assomiglia a Conte per essere un martello in allenamento e anche in gara, ci si riconosce?
Essere accostato ad un allenatore così forte e vincente mi fa piacere, poi quando lo dicono i calciatori credo che spesso sono sinceri e dicono veramente tutto quello che pensano. Ringrazio Cristiano Biraghi per questo. Perdere non piace a nessuno, son nato con il fatto che uscire sconfitto da una partita è un qualcosa che mi fa star male, se si può evitare cerco di farlo quasi sempre. Con gli anni uno deve anche iniziare a lavorare dopo le sconfitte, spesso ti fanno maturare e crescere. Non è un qualcosa che mi fa contento perdere. Mi auguro che i ragazzi cercheranno di non farmi stare male, potevamo evitare delle sconfitte quest’anno. Dall’allenamento alla gara non cambia nulla, se non la maggiore concentrazione, va percepito il pericolo, durante la partita al minimo errore puoi uscire sconfitto. Dobbiamo limitare e mettere in difficoltà i nostri avversari.
Sottil è un giocatore sul quale la critica si divide, in cosa l’ha visto cresciuto e in cosa lo vorrebbe veder migliorare?
Riccardo ha delle qualità fisiche importanti, ha questo grande cambio passo, 1 contro 1, che per un esterno offensivo sono qualità uniche e possono fare la differenza. Deve crescere in concretezza, deve essere più nel vivo in area, spesso non riesce ad arrivare a riempire l’area. Ne ho visti tanti di calciatori, sia in questi anni da allenatore, che devono lavorare in questa situazione. Per me gli esterni nel nostro sistema sono degli attaccanti e lui deve migliorare, poteva avere qualche gol e assist in più. Deve solo essere più esigente per quello che richiede l’allenatore ma anche per se stesso. Deve essere decisivo, uomo squadra, può aiutare nell’indirizzare le partite. È intelligente e penso che ci arriverà, ha tutto il tempo per migliorare in questo.
Dall’attacco alla difesa perché abbiamo visto la stessa linea difensiva. Questo è dovuto dal fatto delle caratteristiche dei giocatori o ha trovato un equilibrio?
Penso che si siano tutti guadagnati la conferma, il reparto difensivo è più delicato rispetto agli altri. I ragazzi si son guadagnati la conferma, lavorano bene, in questo momento meritavano di essere riproposti. Tutti stiamo lavorando bene quando non abbiamo la palla, ci stiamo muovendo bene. Non è poi una questione che riguarda solo i quattro difensori, il sacrificio è alla base di tutto. Nelle ultime tre partite abbiamo subito 1 gol, bravi ed efficaci nell’area avversaria. Sono contento ancor di più quando i subentrati sono decisivi come Odriozola e Callejon, per quello che hanno fatto quando sono scesi in campo. È un altro step che se la Fiorentina riesce ad aggiungere può ottenere ancor di più.
Il rientro dei giocatori da questa malattia, Covid, può essere inserito subito in campo?
Dipenda dai giorni di inattività, in questo momento è successo con Gonzalez, è da un bel po’ fuori, dal momento in cui ritornerà ad essere a disposizione penso che sia quasi impossibile rimetterlo subito in campo, cercheremo di portarlo in condizione presto. Nel pensiero del nostro staff sono infortuni che noi cerchiamo di tenere lontani, quando Nico sarà a disposizione gli faremo un programma per metterlo allo stesso livello degli altri. Penso che sia impossibile reintegrarlo subito.
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