Vincenzo Italiano ha parlato a Dazn nel format con Diletta Leotta “Day Off”, queste le parole del tecnico viola:
“Non amo camminare e andare in giro, per me rilassarmi è non pensare a quello che devo fare il giorno con la squadra dopo ma Firenze ti obbliga ad andare un po a scoprire i lati fantastici che ha, qui si mangia anche benissimo. Nella mia prima conferenza ho dichiarato che la bellezza di Firenze merita una squadra coraggiosa, che proponga un calcio che faccia divertire e che rispecchi la bellezza della città. La squadra di questa città deve proporre e far divertire e quest’anno ci siamo riusciti.
Della mia città mi manca il mare, spesso anche a Trapani e La Spezia andavo a parlare con il mare e qualche risposta me la dava, a Firenze non c’è il mare però è spettacolo ovunque ti giri. Non ho mai immaginato la mia vita senza calcio.
Mio figlio Riccardo, ha 15 anni, gioca nell’Under 15 della Fiorentina ma io non sono un padre ossessionato con i figli, lo lascio tranquillo, vedo che si diverte. La gestione del gruppo mi sto rendendo conto che è una delle cose più complicate, mettere insieme tutti i ragazzi con teste diverse, nazionalità diverse, devi essere un po’ padre e un po’ compagno di squadra, devi essere bravo a portarli dalla tua parte.
Io odio perdere, da ragazzino a Ribeira, chi perdeva usciva dal campo, non mi faceva molto simpatia questa cosa e me la sono portata dietro, perdere fa male, reagire alle sconfitte non è mai semplice, cosi se si cerca di evitarle è meglio. Non è facile a questi livelli evitare sempre la sconfitta perchè a questi livelli qualcosa si paga ogni tanto ma questo pensiero ti fa stare sempre attento e concentrato.
Qui a Firenze la gente è malata di Fiorentina, malata della maglia viola, mi dicono che continuano a nascere bambine con il nome Viola, è una malattia praticamente. Trovare un fiorentino che non ha la Fiorentina dentro le vene per me è impossibile.
Faccio qualcosa che mi piace da impazzire, se non ci fosse la partita sarebbe il mestiere più bello del mondo. Quando arrivi alla partita è un caos dentro la testa, il giorno prima la vivo bene, ma il giorno della partita già inizia a frullare tutto, dalla preparazione alla gara al cercare di non sbagliare formazione. Gli avversari si preparano per batterti e noi dobbiamo vivere per far felice la gente.
A Dragowski il primo giorno ho detto di tagliarsi la barba perchè gli ho detto “Minimo pesi 10 kg in più perchè hai 10 kg di barba” adesso se l’è accorciata comunque è il suo stile, adesso sta bene, si è accorciato la barba, si è tagliato i capelli, adesso è più “cristiano” (ride ndr)
Malesani è stata grande fonte di ispirazione per la mia scelta e per quello che vado a proporre. Il Viola Park quando sarà pronto farà fare un salto alla Fiorentina, perchè in un solo posto giovanili, femminile, prima squadra, crescerà l’attaccamento alla maglia in maniera esagerata. Sarà un centro sportivo che forse in Italia sarà il primo perchè sarà davvero spettacolare. Vanno fatti i complimenti alla società, a Commisso, a Joe Barone per questa cosa. Commisso ha un amore incredibile, adesso è in America, ogni fine gara parla con me della partita e con qualche giocatore, se perdiamo ha un umore, se vince ne ha un altro, segue tutto anche se è lontano, è un presidente presente”
JULIAN ALVAREZ E IL RETROSCENA SULLA FIORENTINA