
Oggi nelle pagine di Repubblica troviamo una lunga intervista a Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina, ecco alcuni passaggi: “Lavorare a Firenze è speciale, si respira grande attaccamento e passione», continua Italiano.
«Noi non siamo partiti certo con un obiettivo preciso se non quello di riavvicinare i tifosi e farli divertire. Ormai dopo due terzi di stagione siamo lì e non possiamo tirarci indietro, proveremo a rimanerci non pensando mai all’Europa come un’ossessione, ma semplicemente coltivando un sogno».
Italiano vive in centro, insieme alla moglie Raffaella e ai due figli Christian e Riccardo rispettivamente di 20 e 15 anni. «Il primo studia scienze motorie, chiaramente indirizzo calcio, e lunedì ha superato il primo esame. Riccardo invece gioca nell’U15 della Fiorentina. Sono tutti e due malati di calcio, come me». Il suo rapporto con la città è unico. «Tutti sanno che a Firenze c’è una passione incredibile, si vive la Fiorentina come ragione di vita e non c’è un fiorentino che non sia malato della propria squadra. Io vivo in centro, vivo benissimo, sento la grande passione allo stadio ed è qualcosa che ti spinge a dare il massimo».
Mercoledì al Franchi arriverà la Juventus dell’ex Vlahovic. Già in passato, da allenatore, Italiano ha caricato le sue squadre puntando su un concetto ben preciso. «Andiamo in semifinale con la Juve e le mie parole saranno: diamo valore alla gara d’andata per poi giocarci il ritorno con possibilità concrete di passare il turno. Dobbiamo tenere viva la gara di ritorno con un risultato positivo all’andata».
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