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Italiano aveva avvisato: “Sul mercato non abbiamo aggiunto ma solo sostituito”. Manca qualità

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Italiano aveva avvisato: “Sul mercato non abbiamo aggiunto ma solo sostituito”. Manca qualità

Flavio Ognissanti

18 Ottobre · 22:11

Aggiornamento: 18 Ottobre 2022 · 22:11

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Firenze, stadio A.Franchi, 10.10.2022, Fiorentina-Lazio, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Eppure Vincenzo Italiano lo aveva detto, era il 13 agosto, vigilia di Fiorentina-Cremonese ed il tecnico viola aveva avvisato tutti in conferenza stampa: “Non abbiamo aggiunto ma abbiamo sostituito chi è andato via” diceva l’allenatore. Dopo sarebbe arrivato il solo Barak, un giocatore che ha aggiunto caratteristiche diverse a quelle presenti nel centrocampo ma che sostanzialmente, alla prova dei fatti, ha sostituito Castrovilli, un giocatore che, rispetto alla stagione precedente, la Fiorentina di fatto non ha più. Almeno fino a gennaio.

Queste parole, dopo due mesi di campionato, sono state profetiche. La Fiorentina sul mercato non aggiunto nulla, si è semplicemente limitata a sostituire chi è andato via. Jovic ha di fatto sostituito al centro dell’attacco Vlahovic dopo il flop Cabral, Dodò ha sostituito Odriozola, Gollini ha sostituito Dragowski, Barak ha sostituito Castrovilli, Mandragora ha sostituito Torreira. Anche lo stesso Kouamè, che alla fine del mercato è rimasto a Firenze, ha di fatto sostituito Callejon, svincolato a scadenza di contratto.

Ma il problema grave di questa Fiorentina resta il reparto offensivo, la squadra viola non gioca male, tutt’altro. Cerca di imporre il proprio gioco e molto spesso ci riesce, crea diverse occasioni da gol ma non riesce a finalizzare quanto dovrebbe. I giocatori offensivi presenti in rosa non hanno praticamente mai segnato tanto nella loro carriera, da Sottil a Ikonè, fino a Jovic e Kouamè, finendo per Nico Gonzalez. Nessuno di loro, tranne in rare occasione, vedi Jovic in un’una sola stagione in Germania, hanno raggiunto la doppia cifra per gol segnati su azione.

Il salto di qualità non lo fai senza giocatori di qualità. Ecco, il succo sta proprio qui. Dopo il miracolo della scorsa stagione, soprattutto da gennaio in posto dopo la cessione di Vlahovic, la Fiorentina, forte anche di quell’incasso, avrebbe dovuto rinforzarsi seriamente, con giocatori veri di grande tasso tecnico. Invece non è stato cosi. Sono arrivati diversi buoni giocatori ma nulla a che vedere con il salto di qualità che ci si aspettava nel complesso. Questo non vuol dire che chi è arrivato non sia all’altezza, perchè Dodò resta un grandissimo colpo, ma alla Fiorentina serve tanto altro.

A questo si aggiunge un allenatore come Italiano che sta gestendo per la prima volta in carriera il doppio impegno settimanale. Giocare ogni 3 giorni è completamente diverso dal farlo una volta a settimana, anche lui ha dovuto capire certe cose. Ma è normale fosse cosi, dato che si tratta di un giovane allenatore, che ha iniziato il terzo anno in serie A e che si approccia per la prima volta all’impegno europeo.

Insomma, uscire dalla crisi si può, è possibile perchè la Fiorentina ha dimostrato di essere una squadra viva, ma certi errori dovrebbero far scuola. Il Napoli insegna. Si può vendere il più forte o i più forti, si può incassare ma la parte più importante resta come vengono reinvestiti i milioni. Ad oggi i fatti dicono che la società viola questo salto di qualità non lo ha fatto, anzi, la squadra sembra più debole rispetto ad un anno fa.

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