La grinta del dopo gara è di quelle rare. Vincenzo Italiano nella pancia del Franchi è un leone in gabbia. «Sembra che vorrebbe giocare lei giovedì…», gli sussurra qualcuno. Il tecnico sospira e mastica un «magari» che la dice lunga. Combattivo e pugnace, sicuramente anche un po’ infastidito per le critiche ricevute dalla squadra dopo la sconfitta contro il Basilea. Si parte dal momento finale, con la Curva Fiesole che ha chiamato a raccolta la squadra per caricarla. Italiano è un fiume in piena.
«Noi andiamo in campo per dare soddisfazione ai nostri tifosi, anche se una parte della città non l’ha capito e questo mi dispiace. Questa curva mi rimarrà impressa nel cuore finché starò nel mondo del calcio. È una curva ti fa vincere le partite. Stringersi davanti alla curva vuol dire che andremo a Basilea a dare tutto, per rendere ogni singolo tifoso orgoglioso della nostra squadra». Poi scivola via veloce sulla buona prestazione contro l’Udinese.
«La delusione era da smaltire in fretta, quando entriamo concentrati in questo modo si evitano gol, svarioni, si segna nel momento giusto e si vince la gara meritatamente. È questo lo spirito che volevo vedere per arrivare con fiducia a giovedì». Il tecnico viola poi chiude il caso Jovic-Terzic e ragguaglia sulle condizioni di Cabral.
«I due ragazzi quando bussano in ufficio e chiedono scusa, mortificati, non puoi far altro che perdonarli. Sanno di aver sbagliato mancando di rispetto a me ed a tutti. Si sono pentiti subito, il caso è chiuso. Stiamo tutti uniti per questi ultimi venti giorni. Cabral? Ha sentito fastidio al piede, dopo giovedì non si è allenato. Speriamo sia al 100% perché giovedì ci vuole gente che stia bene e che vada forte. Chi non sarà al massimo della condizione non metterà piede in campo, lo dico subito». Lo riporta La Nazione