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Il calcio italiano minaccia: “Juventus, Milan e Inter escluse dalla serie A se dentro la Superlega”

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Il calcio italiano minaccia: “Juventus, Milan e Inter escluse dalla serie A se dentro la Superlega”

Redazione

18 Aprile · 19:22

Aggiornamento: 18 Aprile 2021 · 19:22

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Le indiscrezioni relative all’imminente nascita di una Superlega, a cui dovrebbero aderire anche Juventus, Milan e Inter, hanno spinto Paolo Dal Pino a convocare d’urgenza un Consiglio di Lega svoltosi all’ora di pranzo.

I rumors si sono diffusi alla vigilia del Comitato Esecutivo della Uefa che varerà la riforma della Champions League a partire dal 2024, competizione allargata a cui parteciperanno 36 squadre (qui tutti i dettagli).

Il progetto della Superlega, portato avanti dal Real Madrid di Florentino Perez, incontra la ferma opposizione della Uefa ma pure delle singole federazioni di Spagna (oltre alle merengues aderirebbe il Barcellona), Inghilterra (invitate a partecipare sicuramente almeno Manchester United e Liverpool) e Italia appunto.

Uefa e leghe: «I club della Superlega fuori da tutto»
La replica della Uefa non si è fatta attendere.

Una dichiarazione dai toni perentori: nella nota congiunta, la Uefa con le federazioni e le Leghe di Spagna, Inghilterra e Italia, preso atto che un gruppo di club appartenenti agli stessi Paesi sarebbero in procinto di annunciare la creazione di un torneo chiuso, ovvero la Superlega, replicano in maniera durissima.

Spiegano che, qualora ciò avvenisse, la Uefa e gli altri firmatari della lettera resterebbero uniti «nello sforzo di ostacolare il cinico progetto, fondato sull’egoismo di pochi club in un momento in cui la società ha bisogno di solidarietà più che mai». Non solo. «Considereremo tutte le misure disponibili a livello giudiziario e sportivo per impedire che ciò avvenga. Il calcio si fonda su competizioni aperte e meriti sportivi, non può essere altrimenti».

E dopo la minaccia di cause legali, si passa alle ritorsioni di natura sportiva. Si legge, infatti, «come già annunciato dalla Fifa e dalle federazioni, i club coinvolti sarebbero banditi dal giocare in qualsiasi altra competizione a livello domestico, europeo e mondiale e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro nazionali».

Non manca un plauso al Bayern Monaco e al Psg che si sono sottratti dall’aderire al progetto della Superlega. «Ringraziamo gli altri club di altri paesi, quelli tedeschi e francesi, che si sono rifiutati di firmare il documento. Facciamo appello a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici per unirci a noi per lottare contro questo progetto qualora fosse annunciato. Il persistente egoismo di pochi continua per troppo tempo. Quando è troppo è troppo». E mentre il dibattito infuria, lunedì alle 17.30 i presidenti della Lega torneranno a riunirsi stavolta collegialmente – e non nel numero limitato di consiglieri – per discutere del tema.

In sostanza la Uefa minaccia una causa da 50 miliardi contro tutte le squadre che vorranno unirsi a un sistema alternativo e una esclusione dalle coppe organizzate dallo stesso massimo organismo continentale.

Dal Pino, preoccupato della tenuta del sistema Italia, è preoccupato e anche il presidente federale Gravina è contrario alla costituzione della Superlega. Peraltro proprio la prospettiva di una nuova competizione aveva spinto nei mesi scorsi Agnelli a cambiare orientamento sulla decisione di creare una media company cedendo quote della Lega ai fondi di private equity: una clausola dell’accordo preliminare prevedeva che i club di A si impegnassero per 10 anni a non aderire a nuove manifestazioni come la Superlega. Di qui la retromarcia della Juve.

Chissà se le indiscrezioni fungeranno da campanello d’allarme per quei club come Lazio e Napoli che, sul tema fondi, si sono alleati con Juventus e Inter, il cui dietrofront ora è meglio argomentato. Di certo apre una spaccatura ancora più profonda in Lega fra le big e i club medio piccoli. L’ennesimo motivo di discussione dopo le polemiche feroci seguite alla lettera di sfiducia inviata a Dal Pino.

Dazn peraltro smentisce il coinvolgimento di Len Blavatnik, il miliardario ucraino a capo di Dazn, nel progetto della Superlega. Lo scrive il Corriere della Sera

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