Una partita a scacchi, due filosofie calcistiche differenti, ma soprattutto un ritmo infernale. L’Atalanta ha impostato la pressione sul livello massimo, la squadra di Thiago Motta ha faticato a trovare varchi in fase offensiva: i padroni di casa hanno di fatto asfissiato il possesso rossoblù rendendo praticamente impossibile, o quasi, la verticalizzazione. A spaccare in due la partita è stato Lookman, un fattore sulla corsia mancina su cui Posch ha potuto fare poco e nulla: il nigeriano, insieme a Ruggeri, ha creato parecchi pericoli a una squadra meno lucida rispetto al solito.
Con presupposti simili la rete orobica è arrivata al 28′ quando Lookman, solo nell’area piccola avversaria, è stato abile a ribadire in rete una respinta corta da parte di Skorupski. Zirkzee e compagni hanno reagito di forza, affidandosi agli strappi: la Dea invece ha chiuso spazi e ricucito metri, senza concede poco e nulla in primo tempo sostanzialmente dominato.
Nella ripresa il Bologna è ripartito da quel colpo di testa di Fabbian nel primo tempo, unica vera occasione degna di nota. La gestione dei padroni di casa non ha evitato la reazione e quell’uno-due terrificante nel giro di quattro minuti che ha di fatto cambiato la gara: prima il rigore di Zirkzee, poi la conclusione dal limite di Ferguson, una girata imparabile per Carnesecchi. A dare una scossa ci ha pensato Miranchuk con una conclusione deviata in corner, nella mischia successiva Djimsiti non è riuscito a trovare lo specchio della porta. Lo riporta TMW
MARIANELLA DURISSIMO CONTRO AMRABAT
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