
Aveva ragione Leonardo Semplici (all’epoca allenatore della Spal), quando a microfoni spenti dopo l’arrivo di Igor a Firenze disse che i tifosi viola avrebbero imparato ad apprezzare le doti del difensore che aveva solo iniziato a mostrare le sue qualità. E lui, brasiliano atipico per quella scarsa propensione al sorriso, ha confermato quanto il suo ex tecnico aveva confidato. Grande lavoratore, tutto casa e campo e alla fine, passando per errori e difficoltà, ha saputo ritagliarsi uno spazio importante, sovvertendo le (ipotetiche) gerarchie nella difesa.
A farne le spese Martinez Quarta che si è ritrovato in panchina più per meriti di Igor che propri demeriti. Il numero 98 viola ha incassato anche i complimenti da parte di Italiano che lo ha messo comunque sull’avviso: eliminare quei passaggi a vuoto nell’arco di una stessa partita, per non rischiare di vanificare un percorso che potrebbe addirittura aprirgli le porte della nazionale. Troppo? Il brasiliano atipico lavora anche per questo. E non lo dirà mai. Lo scrive La Nazione.
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