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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Iachini come Gattuso e Conte, prima la difesa. Ma se non cambia sarà Spalletti (o Juric) il suo successore

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Iachini come Gattuso e Conte, prima la difesa. Ma se non cambia sarà Spalletti (o Juric) il suo successore

Flavio Ognissanti

27 Febbraio · 15:42

Aggiornamento: 27 Febbraio 2020 · 15:42

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di Flavio Ognissanti

Esclusa la partita di Napoli, la Fiorentina di Beppe Iachini è stata tutt’altro che bella, rivelandosi però efficace e pratica nei momenti e nelle partite più importanti.

Dal suo arrivo sulla panchina a Firenze, la squadra viola ha portato a casa i punti necessari per uscire da una crisi tecnica e mentale. I punti contro il Milan e il Genoa ma soprattutto le vittorie contro SPAL, Napoli e Sampdoria hanno permesso di respirare in classifica che adesso fa meno paura.

La partita contro il Milan ha visto una squadra giocare a tratti in maniera inguardabile. Un catenaccio all’italiana che ha richiamato i tempi di Nereo Rocco. Non sembrano esserci idee di calcio d’attacco e nessuna voglia di creare situazioni e trame offensive. Paradossalmente l’espulsione di Dalbert ha svegliato sia la squadra ma soprattutto anche il tecnico viola che in quel momento, hanno scoperto di non aver più nulla da perdere. Da quel momento si è vista una squadra viva e divertente.

Non solo è arrivato il pareggio ma la Fiorentina ha anche rischiato di vincere clamorosamente una partita fino a quel momento stradominata dal Milan dell’ex Stefano Pioli.

Questo atteggiamento tattico non piace a nessuno. I tifosi non hanno fatto nascondere il loro disappunto ma anche la società, fra le righe, ha fatto capire di aspettare un atteggiamento più propositivo.

Dopo la gara in casa contro l’Atalanta anche Pizarro, in tribuna al Franchi per l’occasione, è rimasto colpito negativamente dall’atteggiamento rinunciatario di Pezzella e compagni.

Iachini si sta sforzando di dire il contrario ma, per ora, le partite sono sotto gli occhi di tutti. La Fiorentina gioca con la tattica del catenaccio e del contropiede.

Un punto a favore dell’allenatore viola sono i punti conquistati. Come detto, la squadra ha portato a casa, con questa gestione, i punti necessari per respirare e non avere brutti pensieri di classifica. Ed in fondo, è questo quello che è stato chiesto lo scorso dicembre a Beppe Iachini.

Guardando in serie A, la Fiorentina non è l’unica squadra che gioca in questo modo. Anche Gattuso a Napoli ha scelto lo stesso atteggiamento tattico e a Milano, sponda nerazzurra, anche il rinomato Antonio Conte ha gli stessi concetti tattici che vedono una squadra che si dispone tatticamente con ben 10 uomini dietro la linea della palla aspettando di aprirsi con le ripartenze.

Se da un lato, non bisogna criticare più di tanto Iachini, visto che gli sono stati chiesti i risultati, e su questo non sta deludendo, dall’altro però il casting per la pancina viola del prossimo anno potrebbe iniziare a breve.

I nomi che circolano sono quelli di Juric, De Zerbi e Luciano Spalletti. Ma anche le quotazioni di permanenza di Iachini non sono così basse. L’attuale allenatore della Fiorentina deve convincere la società a riconfermarlo. Dipende solo solo da lui.

Se riuscirà a dimostrare che oltre al gioco difensivista e pratico, perfetto per le squadre che si devono salvare, sa trasmettere alla squadra anche un altro tipo di calcio, più propositivo e adatto ad una squadra che il prossimo anno dovrà necessariamente andare in Europa, allora Beppe potrà coronare il suo sogno viola. Altrimenti, che il casting inizierà fra poco più di un mese.

 

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