La sconfitta contro la Roma, scrive oggi il Corriere Fiorentino, allontana Beppe Iachini dalla panchina della Fiorentina. La prestazione incolore, culminata in una sconfitta che poteva terminare in goleada, non è piaciuta alla società. I dirigenti a Firenze, Barone e Pradè, da tempo sono orientati verso la linea del cambiamento ma resta da convincere ancora Rocco Commisso che pochi giorni fa è tornato negli Stati Uniti e aveva idee diverse.
Anche nelle ultime ore i vertici del club si sono confrontati per scegliere la strategia da adottare. La scorsa estate il patron ha ribadito la fiducia all’allenatore, dopo la vittoria contro il Bologna lo ha confermato proprio mentre i manager erano impegnati a sondare le alternative. Iachini è rimasto sì per il lavoro fatto nello scorso campionato, ma anche per ragioni economiche poiché fino a giugno 2021 a libro paga c’è anche Montella. Non solo, l’emergenza sanitaria e l’incertezza sul proseguimento del campionato per il patron viola è una variante da non trascurare. In passato come oggi, assumere un nuovo allenatore graverebbe ulteriormente su un bilancio già in perdita.
Senza dubbio è un elemento che gioca in favore di Iachini. Dal momento della sua permanenza, intorno all’allenatore si sono create due fazioni. Commisso suo sostenitore, i dirigenti un po’ più distanti. Soltanto pochi giorni fa il patron, interrogato sull’eventuale esonero, diceva: «Lo manderò soltanto quando le squadre sotto di noi manderanno via prima i loro allenatori». Appena un paio di settimane fa, dopo la rimonta subita contro lo Spezia, Rocco aveva difeso l’allenatore e lo aveva confermato dopo averlo convocato nel suo albergo.

Ma adesso il cambio di panchina sembra essere a un passo. Lo invocano a gran voce anche i tifosi a cui Commisso ha sempre dato peso. Nel caso in cui si decidesse di cambiare, la prima ipotesi sarebbe la soluzione interna pro tempore. Dovesse saltare oggi Iachini, la squadra verrebbe affidata ad Alberto Aquilani, componente dello staff di Iachini e allenatore della Primavera. Sabato sera la Fiorentina giocherà in casa del Parma e poi ci sarà la sosta. In questo caso servirebbe una deroga dalla federazione poiché Aquilani non è ancora in possesso del patentino per assumere la carica di una squadra di Serie A.
Prendere tempo con lui permetterebbe ai dirigenti di perfezionare la soluzione preferita: Maurizio Sarri. Fin dal giorno del suo esonero atina lavora anche alle alternative. È il caso di Walter Mazzarri, fermo dallo scorso febbraio quando se ne andò dal Torino risolvendo il contratto. Allenatore pratico, in carriera ha ottenuto ottimi risultati con Reggina, Sampdoria e Napoli. Qualche dubbio in questo caso resta sul piano tattico, poiché Mazzarri utilizza lo stesso modulo di Iachini anche se nell’esperienza granata ha optato anche per il 3-4-2-1. Il terzo nome al vaglio è quello di Roberto D’Aversa che ha da poco concluso una lunga esperienza al Parma dove è stato protagonista del ritorno in A e di due salvezze. Sul piano economico è l’opzione più vantaggiosa. Nelle ultime ore è spuntata anche la possibilità di un clamoroso ritorno in panchina di Vincenzo Montella, ancora sotto contratto con la Fiorentina.