L’ex attaccante della Fiorentina, Mario Gomez, si è raccontato nel podcast di Bild, nel quale si è soffermato anche sulla sua parentesi a Firenze. Le sue parole:
“All’epoca l’Atletico mi aveva fatto l’offerta migliore, ma avevo paura di Diego Simeone. Sapevo che il modo in cui giocavo non si adattava affatto al suo stile di calcio. Il Real mi voleva come sfidante di Karim Benzema, che in quel momento non stava attraversando una bella fase. Carlo Ancelotti in precedenza voleva portarmi al Paris St-Germain. Ma quando ho lasciato il Bayern dopo quattro anni, ho pensato: Florentino Pérez è presidente del Real, è come Uli Hoeneß e Karl-Heinz Rummenigge al Bayern. E poi – dopo che mi sono sentito liquidato dal Bayern solo con una stretta di mano – non ne avevo più voglia. Purtroppo dal punto di vista di oggi, perché ora vedo le cose in modo completamente diverso. Firenze mi ha mostrato che come sfidante voleva detronizzare la Juve con una nuova squadra e un nuovo stadio, e ho pensato che fosse bello.
È iniziata alla grande, con gol e vittorie. In un’altra partita abbiamo pareggiato 1-1 e dopo il fischio finale i nostri sudamericani hanno alzato la musica nello spogliatoio e hanno ballato. Ero così arrabbiato e ho pensato: Ehi, abbiamo vinto? NO! Questa è esattamente la differenza tra un top club e uno sfidante: si accontentano di molto meno, ed è per questo che oggi dico a tutti i giocatori: una volta che sei in uno degli 8 migliori club, devi assicurarti di esserci e restarci”.
2 commenti su “Gomez racconta: “Con la Fiorentina volevamo sfidare la Juve, ma c’era chi festeggiava per un pareggio””