Ormai sono un po’ come gli eroi della Marvel o della Dc Comics, sospesi fra sogno e battaglia.
Balotelli&Tonali, quelli fra palco e realtà: tra le luci della ribalta che li proietterebbero un po’ ovunque e un campo di gioco che si chiama al momento, sopratutto, salvezza. Simboli di un Brescia che può probabilmente tutto, ma deve fare ancora tanto perché la Serie A non aspetta (e 3 settimane senza partite, per un motivo o per l’altro, hanno avuto ricadute inevitabilmente pesanti sulla classifica).
Spauracchi di una Fiorentina che in estate li avrebbe voluti dalla sua parte, e ha pensato, cercato, di prenderli. Dopodiché invece domani dovrà ritrovarseli avverari.Chissà cos’avrebbe combinato con Chiesa e Ribery SuperMario, che in questi giorni gioca con Joker: sul suo profilo Instagram ha reso omaggio al personaggio immortale riportato sugli schermi da Joaquin Phoenix perché «A volte bisogna recitare la parte del folle per ingannare il folle che cerca di ingannarti».
Convince per le qualità tecniche e atletiche, tali da far dire all’allenatore dei viola Vincenzo Montella che «Balotelli è decisivo, può far gol da un momento all’altro anche se non tocca palla dall’inizio alla fine, dunque spero abbia la febbre».
Sorride, Montella, confermando implicitamente quanto la Fiorentina avrebbe voluto acquistarlo (era svincolato) insieme all’altro gioiello Sandro Tonali (vincolatissimo): «Il Brescia è una squadra molto pericolosa e gioca in verticale potendo contare anche su grandi individualità come due giocatori sopra la media. Tonali è un potenziale campione».
Un giovane per cui la Fiorentina già in estate si sarebbe svenata, offrendo 25 milioni di euro. Adesso sarebbe pronta a salire a 40. Ma neanche svenarsi così è sufficiente, e ha ragione il presidente del Brescia Massimo Cellino: Tonali è il futuro del calcio italiano, ma può esserne già il presente se il commissario tecnico Roberto Mancini lo definisce il prospetto «più gradito, quello che sta migliorando di più».
Uno che non deve aspettare le qualificazioni mondiali per sentirsi in lizza, ma «può starci anche per il prossimo Europeo»: 2020, dietro l’angolo.
Le big su Sandro Tonali è seguito dalla Juventus, dal Liverpool, dal Paris Saint Germain. Ha caratteristiche da Pirlo, Gattuso, De Rossi. Incarna il prototipo del play moderno, uno che di fatto a centrocampo può fare di tutto, non uno specializzato ma un polivalente autentico della terra di mezzo.
Distrugge e costruisce, ha il tackle e il dribbling, rilancia e s’inserisce, ha iltiro e l’assist. Soprattutto, non ha paura. Come Balotelli. Anche per questo i due s’intendono a meraviglia, al di là dei 10 anni di differenza.
Il diciannovenne Sandro e ilventinovenne Mario al San Paolo hanno messo paura al Napoli con una ripresa sontuosa, sfiorando l’impresa in rimonta. Avrebbero pure segnato entrambi, non fosse stato annullata (per un fallo di Bisoli) la prodezza di Tonali. Balotelli ha segnato di testa, al San Paolo.
Entrambi sono decisi a riprovarci domani, al Rigamonti. Per riprendere la corsa salvezza. E farsi rimpiangere ancora un po’ dalla Fiorentina.
La Gazzetta dello Sport