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Gazzetta: “Il grande invitato di Fiorentina-Roma è il gol. Eppure Pioli e Gasp sono ‘giochisti'”

Rassegna Stampa

Gazzetta: “Il grande invitato di Fiorentina-Roma è il gol. Eppure Pioli e Gasp sono ‘giochisti'”

Redazione

5 Ottobre · 08:56

Aggiornamento: 5 Ottobre 2025 · 08:56

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Il gol resta una fatica

Il grande invitato per Fiorentina-Roma di oggi è il gol. Si presenterà o si noterà di più se non si farà vedere per niente? Senza scomodare oltre Nanni Moretti, la crisi del gol dei viola si legge anche in questi dati: tre reti in cinque partite di campionato, ma anche soltanto dieci conclusioni arrivate in porta, dati della Lega alla mano. Secondo questi numeri, nessuno ha fatto peggio in Serie A. La Roma è quasi simile come conclusioni (63 contro 57), ma inquadra lo specchio con più frequenza (24 volte), anche se le esultanze sono state finora cinque. Due marcature in più sono state sufficienti comunque per arrivare in testa alla classifica, mentre i fiorentini penano sul fondo e hanno dietro soltanto Genoa e Pisa. La differenza quindi viene scritta dalla difesa: un solo gol incassato dalla Roma, sei dalla Fiorentina. Gasperini ha capitalizzato ugualmente l’avarizia offensiva, Pioli non ha potuto proporre il raccolto dell’attacco per nascondere le magagne della difesa.

Il gol resta una fatica. Eppure gli allenatori hanno sempre praticato sistemi offensivi piacevoli, non fanno parte dei costruttori di trincee per restare prima di tutto coperti. L’ultimo Milan di Pioli, pur non vincendo trofei, si fermò a un passo da quota 100 (99 gol in 52 partite), media circa di due reti a gara. L’Atalanta di Gasp brillava per le vendemmie di reti: sempre per restare soltanto all’ultima annata, l’allenatore salutò Bergamo con 106 centri in 52 match. Aggressioni alte, scambi sugli esterni, giocatori di classe adattati al complesso, tra fisico e qualità, diversificazioni dei sistemi quando la rendita si inceppava. Pioli e Gasp sono considerati giochisti, che piaccia o meno l’etichetta, e vederli in difficoltà nello scovare le vie della porta può essere strano, oppure può rivelarsi un momento di poca conoscenza tra i nuovi sistemi e le squadre a cui sono andati (o tornati, come il viola), in questa estate. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

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