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Fiorentina sulle spalle di Belotti stasera: per lui grande chance per lasciare il segno 
Rassegna Stampa

Fiorentina sulle spalle di Belotti stasera: per lui grande chance per lasciare il segno 

Redazione

8 Maggio · 08:11

Aggiornamento: 8 Maggio 2024 · 08:11

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Vincere, conquistare la finale, lottare per alzare nuovamente un trofeo. Passando il mese di maggio a sognare come eventualmente festeggiarlo

Bene, Gallo, Bis. Dopo la titolarità di Nzola a Verona, l’attacco torna sulle spalle di Belotti con l’ex Roma capace di sbloccarsi nella gara d’andata con una splendida girata di sinistro all’angolo da centro area. Mai una replica sarebbe tanto gradita considerando l’importanza dell’appuntamento che somiglia decisamente al vero bivio della stagione. Vincere, conquistare la finale, lottare per alzare nuovamente un trofeo. Passando il mese di maggio a sognare come eventualmente festeggiarlo. O veder svanito un sogno dietro l’altro dopo il quarto posto del girone d’andata in campionato trasformatosi in una lotta per l’ottavo e la scottante eliminazione dalla Coppa Italia. Sulla carta la priorità viola sembrerebbe quella di blindare la retroguardia e non prendere gol: il pareggio infatti consegnerebbe le chiavi di Atene, sede della finale di Conference League, alla Fiorentina.

L’esperienza invece insegna che affidarsi alle doti difensive provando a gestire o chiudere tutti gli spazi non è cosa per questa Viola, soprattutto in un momento come questo con Ranieri e Milenkovic, tanto per fare due esempi, lontanissimi dalla forma migliore. Ecco che torna quindi alla ribalta il tema centravanti. Rendersi pericolosi, segnare, aumentare il gap con il Bruges. Costringendo la squadra belga a dover segnare più del previsto. La sfida del Franchi ha raccontato proprio questo, con l’attacco di Italiano sbocciato grazie a Sottil ( poi infortunatosi), Belotti e Nzola. L’ex capitano del Torino è chiamato alla gara perfetta. Nel sistema delle rotazioni estreme create da Vincenzo Italiano in questo finale di stagione, il “ gallo” ha giocato appena 25 minuti nelle ultime tre partite di campionato. Non convocato a Salerno, meno di 20 minuti con il Sassuolo con la speranza di vederlo esultare, il resto nell’assalto finale di Verona. Non può certo definirsi quello in campionato un “ lavoro usurante” e per questo la Coppa deve necessariamente diventare il suo habitat. Lo scrive Repubblica. 

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