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Fiorentina, senza esterni non c’è evoluzione: l’errore di Pradè e la prima missione di Paratici

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Fiorentina, senza esterni non c’è evoluzione: l’errore di Pradè e la prima missione di Paratici

Andrea Gemignani

24 Dicembre · 23:57

Aggiornamento: 25 Dicembre 2025 · 00:10

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Il cambio modulo di Vanoli riaccende i riflettori sul mercato di Pradè. Paratici pronto a ripartire da una lacuna chiave

Con il passare delle settimane e alla luce delle recenti scelte tattiche di mister Vanoli, emerge con sempre maggiore chiarezza quello che può essere considerato il limite più evidente dell’ultimo mercato firmato Pradè: la mancata costruzione di una rosa realmente flessibile, priva di esterni offensivi capaci di incidere e, soprattutto, di permettere variazioni di sistema anche a gara in corso.

Il cambio di modulo ha messo a nudo una carenza strutturale. Senza giocatori in grado di saltare l’uomo, creare superiorità numerica e allargare il campo, la Fiorentina fatica ad adattarsi alle diverse fasi della partita. L’assenza di ali pure o di esterni offensivi moderni costringe spesso la squadra a soluzioni forzate, limitando le opzioni tattiche e rendendo prevedibile la manovra. Non aver investito su profili adatti rappresenta probabilmente l’errore più grande della costruzione della rosa.

In questo scenario si inserisce l’imminente avventura viola di Paratici, che potrebbe proprio partire da qui per rifondare alcuni concetti chiave del progetto tecnico. Il mercato degli esterni offensivi sarà con ogni probabilità una priorità assoluta, e i primi nomi iniziano già a circolare con insistenza. Il profilo più chiacchierato in questi giorni è quello di Jérémie Boga, attualmente al Nizza: talento, esperienza internazionale e capacità di accendere la partita con una giocata. Ma l’ivoriano non è sicuramente l’unica opzione sul tavolo.

La sensazione in tutti i casi è che il nuovo corso viola non possa prescindere da questo tipo di intervento. Dotare la squadra di esterni offensivi veri significherebbe restituire libertà tattica all’allenatore e imprevedibilità alla manovra. Un passo necessario per colmare un vuoto che, oggi più che mai, appare evidente.

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