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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
FIORENTINA, CON LA SAMP UN PUNTO PREZIOSO. PERO’, QUESTO CENTROCAMPO, NON S’HA DA FARE… L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Editoriali

FIORENTINA, CON LA SAMP UN PUNTO PREZIOSO. PERO’, QUESTO CENTROCAMPO, NON S’HA DA FARE… L’EDITORIALE DI STEFANO BORGI.

Stefano Borgi

19 Settembre · 23:45

Aggiornamento: 19 Settembre 2018 · 23:45

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Cominciamo col dire che, contro la Sampdoria (a Marassi), è un punto guadagnato. Quantomeno prezioso. Se poi mettiamo sulla bilancia primo e secondo tempo, per i viola è comunque un risultato positivo. Non perchè strappato per il rotto della cuffia, o per fortuna, o per benevolenza arbitrale. Perchè un pareggio, di settembre, con la Sampdoria di Giampaolo, è a tutti gli effetti un buon risultato. Inutile girarci intorno. E del resto le squadre di Giampaolo sono un po’ come quelle di Zeman: vanno a periodi, a flussi, dovuti alla preparazione, alla condizione fisica. Di solito (Napoli docet) a settembre, con i campi asciutti (e poi a primavera) le squadre di Giampaolo sono pericolosissime da affrontare. E per la Fiorentina questo era un rischio, da molti sottovalutato. Quindi, perchè l’1-1 di Marassi è un punto guadagnato? 1) Perchè è un punto preso fuori casa. E non è mai facile. 2) Perchè la Fiorentina veniva, l’anno scorso, da una sonora sconfitta a Genova per 3-1, ed un’altra in casa per 2-1. Risultato: 6 punti su 6 per la Sampdoria. E si sa quanto la cabala conti, ed influenzi la mente dei calciatori. 3) E’ un punto propredeutico per gli scontri diretti. Un pareggio fuori casa è manna (parliamo in ottica Europa League) e già pone la squadra di Pioli in vantaggio. Qualcuno dirà: magra consolazione. Gli scontri diretti, la classifica avulsa, a cosa ci siamo ridotti… E’ vero: non è un granchè. Però questo passa il convento, ed il primo tempo dei viola (non lo nascondiamo) ci aveva esaltato, ci aveva illuso. Quasi convinto. Ma andiamo avanti…

Purtroppo l’illusione è durata poco. Nella ripresa, una maggiore freschezza ed aggressività del centrocampo doriano, gli ingressi di Praet e Gaston Ramirez, hanno ribaltato la situazione. Samp in controllo, anzi… con un possesso palla preoccupante. Fiorentina che ripartiva (meno del primo tempo) e nel finale legittimava il risultato di 1-1 con le occasioni di Mirallas e Milenkovic. Però, c’è un però… Che centrocampo ha schierato la Fiorentina contro la Sampdoria? Siamo stati in difficoltà per parecchi minuti: gente che si incrociava e cambiava continuamente posizione, Gerson al posto di Edimilson e viceversa, Veretout che rincorreva tutto e tutti, il brasiliano che pressava alto e poi si abbassava… Insomma: con che modulo giocava la Fiorentina? Il canonico 4-3-3? Oppure il 3-4-3 (con Biraghi che si alza). Addirittura il 4-2-3-1? Forse forse… una cerniera centrale formata da Veretout, Edimilson, e Gerson più avanzato nel mezzo a Pjaca e Chiesa? Ovviamente dietro a Simeone? Siamo arrivati a presupporre il rombo, che non è un piatto tipico servito al porto di Genova, bensì uno schieramento che prevede un vertice basso (Veretout), due mezze ali (Edimilson e Biraghi), un vertice alto (Gerson), che stava alto ed era il primo a pressare il portatore di palla avversario. Come avrete capito, non ci si capiva niente. Il problema è, che fino a che sono bastate le energie, il caos organizzato di Pioli ha funzionato: nel primo tempo i viola potevano vincere anche 3-0. Nella ripresa, invece, con un uomo tra le linee (appunto Praet e Gaston Ramirez) si è creato un buco centrale, nel quale i centrocampisti doriani ci si sono buttati a capofitto. Mettendo in grave difficoltà la retroguardia viola.

Pioli ha detto: Veretout non fa il regista alla Badelj. Farà il centrale, ma in modo diverso. Ecco, ci permettiamo di dissentire: noi pensiamo che Pioli, sul francese, non debba fare esperimenti. Veretout deve stare dove stava l’anno scorso. E da par suo fare l’incursore, risultando la miglior mezzala del campionato. Per i centrali, invece, c’è l’imbarazzo della scelta: lo stesso Edimilson, Gerson, Norgaard (chi era costui?) Ma schierare la miglior mezzala dello scorso campionato, e costringerla ad un mero lavoro di copertura, ci sembra uno scempio. Un delitto di lesa maestà.

Quindi, in chiave manzoniana: “il coraggio uno non se lo può dare”. E allora Pioli rischi il minimo e vada sulle cose sicure. Allo stesso tempo: “questo centrocampo non s’ha da fare”. Noi suggeriamo, in un ipotetico 4-3-3: Gerson centrale (oppure Norgaard), Veretout mezzala sinistra, Benassi (in alternativa Edimilson) mezzala destra. Dabo primo ricambio, un uomo per tutti i ruoli. Mister Pioli, è così semplice… Perchè complicarsi la vita? Con stima…

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