
Da ieri è ufficiale. Firenze e lo stadio Franchi si candidano ad ospitare l’Europeo 2032. Nell’ampio dossier della Figc presentato all’Uefa a novembre infatti, la casa viola era stata già indicata come uno dei possibili impianti in cui far svolgere la prestigiosa competizione, ma le firme di ieri a Palazzo Vecchio rappresentano comunque un passo avanti formale di non secondaria importanza: «Ho firmato la candidatura di Firenze agli Europei di calcio Italia 2032 — ha scritto il sindaco Dario Nardella su Instagram — Un’altra scommessa da vincere dopo il Tour de France 2024, il Golden Gala di atletica e gli Atp 250 di tennis. Firenze ha lo sport nelle vene!».
Tra la Federazione e Nardella i contatti stavano andando avanti da tempo, l’idea comune infatti è sfruttare il nuovo Franchi riqualificato per portare in Italia una coppa seguita in tutto il mondo (di cui gli azzurri, per altro, sono ancora detentori). I dettagli dell’accordo saranno presentati più avanti insieme a Figc e Uefa, nel frattempo l’Italia, intesa anche come governo, spingerà sull’acceleratore affinché l’Europeo si giochi davvero nel nostro Paese.
La commissione Cultura del Senato mercoledì ha approvato il documento con cui si impegna a sostenere la candidatura. La Figc invece consegnerà il suo dossier entro il 12 aprile, mentre la scelta della Uefa (il principale avversario è la Turchia) sarà annunciata entro ottobre.
Undici le città italiane preselezionate (ma solo 10 potranno ospitare le partite): Roma, Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Napoli, Cagliari, Bari, Palermo e, appunto, Firenze, che ha grandi possibilità di vincere la concorrenza interna degli altri stadi soprattutto in vista della ristrutturazione del Franchi resa possibile dai soldi del Pnrr. Per la città sarebbe un successo enorme, visto e considerato l’indotto che garantiscono i maxi eventi sportivi (a Roma, per Euro2020, l’indotto fu di circa 100 milioni, per la Gran Depart del Tour da Firenze nel 2024, si è parlato di quasi 80), ma anche la Fiorentina stessa potrebbe indirettamente beneficiarne.
Prima però c’è da chiudere la partita del restyling. Come noto, i lavori allo stadio partiranno entro la fine di quest’anno e dovranno completarsi entro il 2026: l’idea del Comune, della Fiorentina e soprattutto dei tifosi viola è inaugurarlo sabato 29 agosto 2026, nel giorno del centenario della Fiorentina. Per riuscirci, si va a avanti a tappe forzate: il prossimo obiettivo è approvare il progetto definitivo, con delibera di giunta comunale già entro marzo o al massimo entro il 15 aprile, in maniera tale da procedere con l’aggiudicazione della gara per i lavori entro il 30 giugno.
Commisso nel frattempo è volato negli Usa, ma tra Fiorentina e Comune i contatti restano continui. I viola non hanno ancora sciolto il dubbio se restare al Franchi oppure no durante i cantieri e nicchiano sull’investimento da fare sull’area commerciale. Per la convenzione invece si è scelto di rimandare tutto al 2024: quella attuale sarà rinnovata per altri 12 mesi. Il presidente infatti adesso ha il Viola Park come priorità: «Abbiamo assoluta certezza che la squadra farà lì il ritiro — ha detto ieri il sindaco di Bagno a Ripoli Casini a Toscana Tv — il centro sportivo sarà pronto entro luglio». Non mancano però le polemiche: Arca, società di gestione del risparmio, ha aperto una raccolta firme contro il parcheggio scambiatore che sorgerà vicino al Viola Park «per utilizzo di soldi pubblici (150mila euro, ndr) a scopo privato». Lo scrive il Corriere Fiorentino.