Trasparente, senza esitazioni, Rocco Commisso lo aveva detto, la Fiorentina alle condizioni economiche e tecniche prospettate avrebbe detto di no alla trattativa per realizzare il nuovo stadio con annessi e connessi nell’area Mercafir. Troppo alte le richieste nel bando di concorso, troppo lunghi i tempi e pesante la burocrazia. È evidente che siamo davanti a uno stop drastico. La frase «fast, fast, fast…» del presidente Commisso sembra rimbalzare.
Da parte dell’amministrazione comunale, davanti al comunicato viola è arrivata una sola precisazione, ovvero che c’è un bando di gara e fino a che non si chiude la procedura nessuno potrà commentare il bando né tantomeno le intenzioni di uno dei possibili partecipanti.
E ora?
Commisso ha fatto sapere che verificherà anche altre soluzioni, come quella di provare a realizzare il nuovo stadio nell’area di Campi.
Possibilità che sembra, però, trovare una buona dose di ostacoli. Oppure auspicare un’apertura per l’ammodernamento del Franchi. Anche qui esistono i problemi aperti della Soprintendenza e solo un intervento del Ministro competente potrebbe riaprire i giochi. Comunque sia siamo davanti a uno stop secco che rende assolutamente problematico un rapido evolversi della situazione. E Commisso, si sa bene, non ha molto tempo a disposizione. Si aspetta quindi la tempistica dell’asta e la decisione definitiva dello stesso Commisso. Come si sapeva, la storia dello stadio nuovo di Firenze sembra destinata a trovare mille inciampi, mille difficoltà.
Corriere dello Sport