
Questo quello che ha scritto il quotidiano italiano che viene venduto negli USA “America Oggi” riguardo il patron della Fiorentina Rocco Commisso dopo le ultime vicende contro la Gazzetta dello Sport e la diffamazione ricevuta:
“Recentemente su un sito Fiorentino sportivo, dopo che Rocco è uscito allo scoperto per denunciare La Gazzetta dello Sport per diffamazione aggravata, avevo scritto che Rocco è come il Rocky di Sylvester Stallone: pugile coraggioso e forte. Prende pugni, subisce l’ avversario, poi risorge e vince il match pugilistico. Rocco Commisso, Presidente della mia squadra del cuore da 65 anni, non solo è un uomo coraggioso e forte ma è, di certo, una persona schietta e sincera, altrimenti non combatterebbe lo status quo che vige in Italia. Concludevo, aggiungendo che Rocco, con quelli che ha dovuto a che fare in Italia, ha avuto conflitti di personalità. Sono, in maggior parte, servi del sistema ed amanti della noiosa burocrazia.
Essendo l’imprenditore italoamericano orgogliosamente Calabrese, non può essere definito nè Guelfo nè Ghibellino. Rocco, emigrato da Gioiosa Ionica Marina, lato Jonico della bella Provincia di Reggio Calabria, è un self made-man, diventato nell’arco di venti anni l’orgoglio della comunità italo americana in generale e Calabrese in particolare. E grazie alla sua creatura. Mediacom che fattura 9.3 miliardi di dollari l’anno, è uno dei più ricchi Business-man in America.
Tutto frutto di lungimiranza, perseveranza e coraggio. Il frutto di un sogno americano che ha radici lontane da tantissima gente del Sud Italia, venuta negli States sin dalla Prima guerra mondiale. Gente analfabeta, diciamolo pure, ma non per questo priva di dignità se in cerca di un lavoro per campare dignitosamente il proprio nucleo familiare in una Nazione (God Bless America, si canta l’inno a lei dedicato), che ha offerto, a chi le ha cercate, grandi opportunità di “Business.”
E chi non l’ apprezza, pensa di deriderla, o peggio: usa preconcetti che sanno di Don Corleone, personaggio tipico del film anni 70- di Francis Coppola. Chi è venuto negli Stati Uniti d’America e perfino in Canada, è venuto con lo svantaggio del non sapere la lingua inglese, creando tremendi ostacoli per una non facile loro integrazione. Difficoltà insormontabili nel comunicare nella lingua Italiana a fronte di una conoscenza vernacolare prettamente regionale. Con sacrifici (si può dirlo?) ogni emigrato ha sognato la casa, the American House o la “Casetta in Canadà”.
Si è cercato, ma non sempre si dall’inizio del ‘900 di mandare i figli a scuola e chi non era idoneo si doveva improvvisare manovale, pizzaiolo, aiutante in lavori umili. C’è qualcosa che è sfuggito al giornalista Andrea De Caro, che “De Caro” ha solo il cognome nei confronti di Rocco Commisso. A causa del suo articolo apparso sulla Gazzetta datato 15 Maggio, 2021, è stato denunciato assieme al suo Editore Mr. Cairo, attuale Presidente del Torino Calcio, per “diffamazione aggravata a mezzo stampa.” Rocco Commisso non è arrivato al successo per merito degli altri, ma per suo merito esclusivo insguendo il suo “American Dream”.
Aveva 12 anni quando è emigrato dalla Calabria assieme alla sua famiglia. È riuscito a conciliare la scuola con il lavoro (e bene). Poi il salto di qualità. Frequenza alla Columbia University con l’aiuto di borse di studio, grazie al “soccer americano” per cui ha giocato per diversi anni e successivamente emergere nella difficile mondo del business digitale. Rocco, al contrario di Andrea De Caro, non si è mai presentato come il Dott. Rocco Commisso, laureato realmente alla Columbia University di New York. Tengo a rilevare al caro De Caro che i mafiosi non vanno a scuola o al college per fare il loro lavoro. Non ne hanno i mezzi intellettivi ma hanno, come si suole dire nello Stato di New York gli “Street Smarts”, il che significa – differenza tra bianco e nero. In virtù del suo stato sociale e a differenza dei laureati in Italia non si è mai presentato come il Dott. Rocco Commisso, ma come Rocco (chiamatemi Rocco disse nello stesso momento in cui ha comprato la Fiorentina).
Non si è mai dato delle arie anche se ultra ricco e laureato. Non so se De Caro parla bene l’inglese, così come Rocco non parla bene la lingua Italiana. C’è bisogno di accanirsi contro un self made-man, che il solo torto che ha fatto a se stesso è di aver comprato una società calcistica prestigiosa come la Fiorentina? Perchè ha fatto un torto a se stesso? Perchè la mentalità italomericana non è la stesso di quella fiorentina o italiana. In Italia, ed è un dato di fatto, non si va avanti per meritocrazia. Vige in Italia uno status-quo rafforzato da una burocrazia che la mentalità americana non tollera. Punto.
Si vive, nalla maggioranza dei casi in Italia, servi dell’atavico sistema di corruzione, intrighi, imbrogli, compromessi, allergici a non pagare le tasse, scandali e tutti “a fottere” il Governo Italiano. Rocco, a differenza degli altri suoi colleghi Presidenti Calcistici, nati in America, è venuto non solo a comprare la Fiorentina ma “offrire” un centro sportivo alla Viola e che è uno dei migliori in Europa. Voleva “pagare” di tasca sua per un Nuovo Stadio moderno e funzionale che il Franchi non lo è. E apriti cielo! I burocrati tutti contro di lui! Faccio fatica a pensare che chi come il Dott. Rocco Commisso vuole sbalordire per investimenti viene preso a pugni in faccia dalla stampa locale e nazionale (Leggi Gazzetta dello Sport). Ma come il bel Rocky di Sylvester Stallone subisce ma poi alla lunga vince i titoli di pugilato, mettendo i suoi avversari K.O.”
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