“Gli ho detto a Sottil che aveva fatto una cazzata – ha detto il supervisore dell’area tecnica viola Dario Dainelli – , che aveva tutte le ragioni tecniche del mondo ma in quel modo lì sarebbe passato dalla parte del torto invece era una scelta che il mister doveva prendere, non l’ha fatto sicuramente per un demerito ma per un equilibrio di squadra. Lui poteva essere arrabbiato ma doveva passare e salutare l’allenatore o andare dentro per rispetto degli altri perchè anche se non sembra poi apprezzano. Un ragazzo con le sue potenzialità non si merita che dicano “è bravo ma…” si deve levare quel ma, per toglierlo sembra semplice ma bisogna lavorare tanto. Fa piacere ed è stimolante vedere che ci sia una crescita del settore giovanile, i ragazzi hanno voglia e apprendono come spugne. Il calcio di adesso si è evoluto, è giusto che lo sia ed è giusto non fare paragoni, più si va in avanti e più i calciatori sono atleti, hanno qualità fisiche straripanti però bisogna partire anche da una base del morale, cioè metterci tutti noi stessi per arrivare. Vedo come Riccardo si rapporta con gli altri ragazzi, il modo di scherzare e di stare in gruppo, questo è quello che da quando non sono più calciatore mi manca. Stare in gruppo è fondamentale perchè ci saranno momenti brutti da superare, tutto quello che dai al gruppo poi lo ricevi in cambio”.