Oggi, nella sala stampa dello stadio “Artemio Franchi”, è il giorno della presentazione ufficiale di Bryan Dabo e Diego Falcinelli. Presenti, oltre ai due nuovi acquisti, anche Pantaleo Corvino e Carlos Freitas.
Dopo Falcinelli prende la parola anche Dabo: “Sono molto felice di aver firmato con la Fiorentina. In Italia ho ammirato le gesta di Pogba, anche se ora ha lasciato la Serie A. È un campionato tattico e difficile”.
Prosegue sul suo impiego in campo: “Ho sempre giocato come centrocampista o come mediano. Posso giocare in vari ruoli ma ho parlato con il mister che mi aiuterà ad impormi come mediano. Quando sono arrivato qua ho pensato alla squadra e non a me stesso, l’importante è far crescere la squadra. Voglio offrire prestazioni di qualità.
E sui consigli ricevuti dai connazionali che già vestono la maglia viola: “Ho parlato con Veretout ed Eysseric e mi hanno dato qualche consiglio su come inserirmi rapidamente nel calcio italiano. Per potersi inserire è molto importante imparare la lingua. Per ora quando gli italiani parlano piano riesco a capire cosa dicono, non avrò problemi. I miei compagni francesi mi hanno parlato molto bene di questa città ed anche i dialoghi con l’allenatore ed il direttore sportivo mi hanno convinto.
Spende alcune parole anche sulle ragioni che lo hanno indotto ad accettare l’offerta della società gigliata: “È stata una scelta semplice. Al Saint-Etienne ero un punto di riferimento e non avevo alcuna intenzione di andare via, ma quando mi ha chiamato la Fiorentina non ho avuto esitazioni. In Francia la Fiorentina è considerata una grande squadra, al pari di Juventus, Inter o Milan”.
E per la situazione del calcio italiano in generale: “Non mi permetto di giudicare l’Italia per quanto riguarda l’esclusione dal Mondiale. Il campionato francese è più atletico e ci scopriamo un pò di più mentre in Italia è tutto molto più tattico. Ogni società può avere degli alti e bassi e toccherà a noi giocatori risollevarne le sorti”.
Si sofferma poi sui suoi obiettivi personali: “Il mio obiettivo personale è quello di giocare il maggior numero di partite possibile, trovando continuità e qualità. Per la squadra mi auguro che riesca a vincere il maggior numero di partite possibili indipendentemente dalla posizione di classifica, dobbiamo fare per i tifosi che ci sostengono”.
E conclude sulla scelta del numero di maglia: “Ho scelto il 14 in onore di Henry”.
Gianmarco Biagioni