Il giornalista romano de La Stampa, Matteo De Santis, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno durante il Pentasport, dove ha così commentato gli anni di Nicolò Zaniolo in giallorosso e non solo. Ecco le sue parole sull’obiettivo della Fiorentina:
“Oltre a Kean, Zaniolo è un’altra scommessa: bisogna vedere la formula e se la Fiorentina riuscirà a spuntarla sull’Atalanta. Però mi sembra una Fiorentina che tenta il rilancio su alcuni giocatori, e Kean e Zaniolo mi sembrano giocatori ancora da formare nonostante abbiamo sprecato delle occasioni. Zaniolo a Roma? La Conference League la ricorderei come quella di Zaniolo, perché segna il gol in finale a Tirana e le reti che ribaltano il risultato nei quarti di finale col Bodo Glimt. Zaniolo nella Roma di Mourinho ha un ruolo molto importante. Ricordiamoci che lui era arrivato nel pacchetto che aveva portato Nainggolan all’Inter. Alla fine nonostante quello che è successo fuori dal campo e i due crociati rotti, che hanno cambiato il suo modo di giocare, il giudizio è più sufficiente che insufficiente.
Zaniolo fuori dal campo? Si può dire tutto e il contrario di tutto. Una parte del suo entourage e anche una società che non l’ha saputo gestire lo hanno condotto verso quella deriva. Se fosse convogliato da una società, da un gruppo di lavoro e di dirigenti che lo sappia gestire, lui può fare tranquillamente il professionista e basta. Parliamo di un ragazzo che ha capito di aver sprecato delle opportunità importanti, una serie di treni che sono passati e che lo hanno fatto riflettere. Da quello che so io, a lui non dispiacerebbe andare all’Atalanta, perché ha visto quello che ha fatto Gasperini con alcuni giocatori che venivano da situazioni simili, ma anche a Firenze perché è una piazza che può farlo sentire coccolato e che possa farlo sentire al centro di un progetto. Vuole tornare in Italia anche per motivi familiari, per stare vicino al figlio e alla compagna. Negli ultimi due anni, al Galatasaray e all’Aston Villa, ha sprecato altro tempo. Il primo Zaniolo farebbe la differenza anche in un top club. Prima era esplosivo, adesso ha cambiato modo di giocare, mettendo massa e giocando molto con il fisico… Due crociati cambiano il modo di giocare, però deve trovare una posizione definitiva in campo”.
