«Da uno a dieci sono arrabbiata undici. Lo stadio aperto e la Fiorentina a Firenze significano lavoro e oggi giorno il lavoro significa sopravvivere». Dice così, tutto d’un fiato, Sofia Federighi, titolare della rosticceria Le Delizie del Palato in Piazza Nobili all’angolo con Via Marconi. Sofia tara la sua attività sulle partite e, sulla base del calendario, modifica orari e giorni di apertura e chiusura: «Quando ci sono le notturne allunghiamo la chiusura del negozio a mezzanotte, quando invece ci sono le partite di lunedì come prossimamente con l’Atalanta decidiamo di aprire il negozio che altrimenti sarebbe chiuso. Per la nostra attività la partita significa tanto come incassi e adesso ci prepareremo a due anni difficili». Lo sfogo di Sofia è quello di tanti commercianti che il giorno dopo la notizia di una Fiorentina fuori dal Campo di Marte per due anni si preparano ad affrontare il futuro con tanti dubbi e poche certezze.
Quasi a rivivere momenti passati, come il tempo di chiusura per il Covid: «Abbiamo superato gli anni della pandemia speriamo di passare velocemente anche questi due anni di lavoro», dice Danilo Conti, proprieta-rio della storica gelateria Conti all’angolo tra Viale dei Mille e Viale Fanti. «Io sono positivo per natura ma questa cosa non ci voleva. Più che lo stadio mi preoccupano in generale stagioni dove dovremmo affrontare anche disagi causati dai lavori della tramvia. Mancheranno anche i concerti, gli incassi si abbasseranno e quando ti mancano partite da 30mila persone di media capite bene che sarà difficile». Ivo Pieroni dipendente della paninoteca “L’esclusiva di Francesco”, aperta due anni fa, dall’altro lato della strada inizia a conteggiare le perdite derivate dall’assenza di Fiorentina: «Quando ci sono le partite in casa noi facciamo il 60-70% dell’intero incasso del fine settimana. Con l’Europa poi ci siamo abituati bene e anche durante la settimana alziamo i nostri ricavi.
Senza i match diventi un negozio normale, sopravviveremo e speriamo che l’iter sia veloce. Capisco però che non si poteva fare altrimenti e sono convinto che con lo stadio nuovo le cose miglioreranno sensibilmente». Oltre alle attività dedicate alla ristorazione intorno allo stadio si sono create tante realtà aggregative, pronte a perdere forza con una Fiorentina altrove. È il caso del pub Moonshine di Via San Gervasio, punto di ritrovo di tanti tifosi della curva Fiesole: «Nardella ha messo sul piatto la peggiore soluzione possibile» commenta con amarezza Massimo dietro al bancone del pub. «Lo stadio fa gioco e ci verrà a mancare qualcosa, saranno tutte partite in trasferta. Avendo un bel maxischermo mi offro come punto di riferimento per tutti coloro che vorranno vedere la partita fuori casa sentendosi comunque a casa». Certo non sarà la stessa cosa. Il Presidente del quartiere 2 Michele Pierguidi ha comunque rassicurato tutti i commercianti, evidenziando che, pur andando incontro a due anni difficili, con lo stadio nuovo gli incassi si alzeranno durante tutti i giorni e non soltanto in occasione delle partite nel fine settimana. Lo scrive Repubblica.
Corriere dello Sport: “Fiorentina via dal Franchi per due anni: lo sfratto costerà 24 milioni”