Questo il racconto di Pantaleo Corvino a Tuttosport sulla cessione di Luca Toni e l’acquisto di Osvaldo
La soddisfazione più grande?
«Ne ho avute tante di soddisfazioni e faccio fatica a scegliere un momento. Diciamo quando ho venduto Toni al Bayern e ho preso Osvaldo tra lo scetticismo generale. Il passaggio, lo capisco, era forte e ho sofferto moltissimo per tutto quello che si diceva. Ho dovuto anche dire, anzi, imporre a Osvaldo di vendersi la Ferrari…».
Vendersi la Ferrari? «Eravamo già criticati e lui che fa? Si presenta al campo d’allenamento in Ferrari, gira per la città in Ferrari. Lo convocai in sede per spiegargli
Ma che bastava già tutto quello che si diceva e non era il caso di passare anche per un esibizionista. Si convinse e riportò la Ferrari dove l’aveva presa. Non era arrivato per fare il titolare ma al debutto, a Livorno, fece due gol. Il campionato terminò con la trasferta con il Torino. Dovevamo vincere assolutamente per scavalcare il Milan e andare in Champions».
E che succede? «Io di solito non vado in panchina, ma era una partita speciale. A pochi minuti dalla fine, Prandelli dice a Osvaldo di riscaldarsi. Io mi avvicino e gli dico: «Oh, mi raccomando, ora entri e fai gol». Fatto sta che va in campo e firma il gol vittoria con una rovesciata straordinaria. Una gioia enorme»