«L’Europa, passa da Vlahovic». Lo dicevano in molti, ma lo pensavano (quasi) tutti. Basta dare un occhio ai numeri infatti, per rendersi conto di quanto il serbo abbia inciso su classifica e ambizioni della Fiorentina. L’«innominabile», come ormai viene identificato sui social dai tifosi viola, ha segnato 17 dei 41 gol realizzati dalla banda di Italiano in campionato e nessuno, in serie A, ha inciso quanto lui.
Ora però, ovviamente, tutti pensieri sono rivolti al primo faccia a faccia. Ci pensano nello spogliatoio della Fiorentina, e ci pensano i tifosi. Anche perché a quel punto il Governo potrebbe aver dato il via libera per il 100% di capienza negli stadi che comunque, già dal prossimo 27 febbraio, sarà portata al 75%. Gli ultras insomma, quel giorno, saranno regolarmente in Curva Fiesole. E qui veniamo ad un altro aspetto della questione: l’ordine pubblico. Nella mente di tutti infatti, istituzioni comprese, c’è ancora lo striscione firmato dai Viking (gruppo storico della tifoseria juventina) apparso al Franchi dopo la cessione di Vlahovic ai bianconeri. Una provocazione che ha portato alla denuncia di un 37enne, e al timore per possibili vendette. Di certo c’è che la preoccupazione è alta, così come è elevato il rischio (basta pensare agli striscioni che tappezzarono Fiernze) di cori o scritte di discriminazione razziale che esporrebbero la Fiorentina a severe sanzioni. Problemi seri, ma che non riguardano la squadra. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
Borja Valero: “Fiorentina in crescita, ricorda la mia. Vlahovic? A Firenze serata dura per lui”