Bene, bravi e, per la prima volta in questo campionato, bis. Dopo La Spezia, Genova. Altra trasferta, altra vittoria. Soprattutto, ennesima conferma di aver (finalmente) svoltato. E non è (solo) questione di risultati. In questo filotto di successi (quattro, considerando la coppa) ce soprattutto la certezza di aver ritrovato la giusta mentalità. E nel calcio, si sa, nasce tutto da li. L’importante, adesso, è andare avanti così. Affrontare anche la Salernitana con questo spirito, per poi presentarsi a San Siro con l’animo leggero, il vento in pop-pa, e attraversare la lunga pausa Mondiale con una classifica magari non esaltante ma, se non altro, buona abbastanza per sperare di poter ancora lottare per tornare in Europa.
Una vittoria, quella di ieri, figlia di quella nuova identità che Italiano ha inseguito a lungo ma che alla fine, anche grazie ad un costante confronto col gruppo, pare aver trovato. Negli uomini, nell’atteggiamento tattico e (appunto) nella mentalità. Avanti col 4-2-3-1 quindi, e con quel modo di stare in campo che, già da qualche settimana, sta caratterizzando la sua creatura. Meno spettacolare, forse, ma sicuramente più efficace. Meno palleggiatrice, ma più diretta. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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