Duecentosettanta minuti di campionato sono pochi, fin troppi pochi per poter già pensare di tracciare bilanci. Sono però abbastanza per fornirci una prima istantanea: la Fiorentina è in affanno e mai come questa volta i 2 punti in 3 partite, con avversarie di caratura differente, ritraggono bene le difficoltà dei viola. Nell’era Commisso soltanto una volta si era partiti così piano, anche di più. Bisogna tornare alla prima stagione di gestione a stelle e strisce, il 2019-2020. Sulla panchina sedeva Vincenzo Montella, tornato a Firenze ad aprile a seguito delle dimissioni di Stefano Pioli. I viola conquistarono un solo punto, perdendo con Napoli e Genoa e pareggiando con la Juventus.
Non partì alla grande l’avventura di Raffaelle Palladino sulla panchina viola. E nemmeno tanto per i soli 3 punti conquistati dopo altrettante giornate (come nel 2020-2021), quanto piuttosto per le tante indecisioni tattiche e le differenze di vedute maturate con la società nel corso dei mesi (anzi, delle settimane). Il tecnico campano iniziò con tre pareggi: Parma, Venezia e Monza. Concluse un’annata rocambolesca al sesto posto, il miglior risultato finora. Al 19 settembre 2025 la Fiorentina non vive una situazione tanto luminosa, nonostante ci sia tutto il tempo per recuperare. È ancora presto per tutto ma la pressione comincia a salire, pure per Stefano Pioli. Inevitabilmente. Lo riporta il Corriere dello Sport.