
Ospite questa mattina al Liceo Gramsci di Firenze, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha parlato della sua esperienza anche pre calcistica: “Avevo 12 anni quando sono partito per l’America, in Italia eravamo una povera famiglia della Calabria. Mio padre è stato prigioniero di guerra per 5 anni e il governo americano aiutava i prigionieri per cui fece lo stesso con mio padre nel 1956. Nel mio istituto si giocava a football, basket e baseball, io ero bravo a calcio non perché fossi bravo ma perché gli altri non sapevano giocare. Alla Columbia University ho potuto giocare a pallone ma soprattutto di entrare a Wall Street. Il messaggio è che è stata tutta una vita di duro lavoro, impegno e fortuna”.
Poi ha proseguito parlando della sua decisione di tornare in Italia: “Un giorno ho deciso di venire in Italia a investire e restituire all’Italia ciò che ha dato a me. Quando è divenuta pubblica la mia intenzione, tutti volevano Rocco ma io volevo venire solo in Italia. Dopo 3 offerte finalmente, sono stato orgoglioso di arrivare a Firenze. Grande merito è stato di mia moglie che voleva venire in una città bella. Sono venuto per aiutare la città di Firenze ad avere una squadra come la Fiorentina”.
Infine, sul Viola Park: “Il centro sportivo sarà finito nei prossimi 3 mesi e al termine, tra soldi di acquisto, spese di gestione e Viola Park arriveremo a 400 milioni di euro. Sarà il più grande investimento privato fatto nella città di Firenze dai tempi dei Medici. Sono molto orgoglioso”.