Il mito, il fascino e il ricordo di Diego. Impossibile non celebrarlo e – perchè no – viverlo. E proprio nei giorni della magia dello scudetto appena vinto dal Napoli. Dal suo Napoli. Così, in attesa della sfida del tardo pomeriggio, la Fiorentina ha deciso che fare un… saluto a Maradona era cosa buona e giusta e il patron Commisso insieme al dg Barone hanno raggiunto i quartieri spagnoli presentandosi sotto il murales che Napoli ha dedicato a Diego Armando Maradona. I due dirigenti della Fiorentina hanno osservato e toccato con mano quello che di fattom è diventato una sorta di mausoleo dedicato al campione argentino, al quale hanno voluto partecipare portando e depositando fra le mille maglie e sciarpe, un mazzo di fiori, ovviamente viola. Il gesto del patron e del suo massimo dirigente è comunque da leggere anche come l’ennesimo messaggio positivo che si scambiano le proprietà dei due club. Commisso e De Laurentiis si rispettano, si sfidano, ma sembrano essere in sintonia su tutti argomenti che circondano e coinvolgolo il mondo del pallone. E poi, già giovedì notte, ovvero poche ore dopo che il Napoli aveva conquistato il suo terzo scudetto, sui profili social ufficiali della Fiorentina erano apparse le congratulazioni che proprio Commisso aveva voluto girare al club azzurro e in particolare al suo presidente. Il concetto – quello messo sul piatto dal patron viola – era di grande soddisfazione anche per le sue origini del sud con Rocco pronto a salutare il trionfo del Napoli come uno scudetto riportato «finalmente» nelle zone meridionali della penisola italiana.
Commisso, fra l’altro e tornando alla sua trasferta a Napoli, aveva deciso già mercoledì sera, dopo l’altra sfida in Campania, quella sul campo della Salernitana di trascorrere qualche giorno di vacanza e relax proprio sulla costiera amalfitana. Sole e passeggiate con la moglie Catherine con una sosta ad Amalfi. Commisso, insomma, non ha resistito al richiamo della Costa Amalfitana, decidendo di soggiornare in uno degli hotel più rinomati di Positano, «Le Sirenuse», raccontando a chi lo ha salutato incrociandolo al ristorante o nella hall dell’albergo, che l’ultima volta che aveva trascorso una giornata sulla riviera campana era stato 10 anni fa. Lo scrive La Nazione.
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