Federico Chiesa ha parlato a Tuttosport, queste le sue parole:
“Il calcio è sempre stato il mio sogno perché sono stato influenzato molto da mio padre, essendo stato un giocatore molto importante. Da piccolo mi è subito piaciuto il calcio, però devo ammettere che vedendo mio papà giocare allo stadio ha ingrandito la mia voglia di diventare un calciatore.
Il mio primo ricordo legato al pallone è quando mio padre mi regalò nel 2000 il pallone autografato della Fiorentina. Me lo ricordo proprio benissimo: era autografato da tutti i giocatori. Avevo quattro anni, però, questo è il mio primo vero ricordo. Il mio percorso è andato di pari passo con l’età che cresce e ho capito quanto sia fondamentale il gruppo.
L’umiltà è un valore importante nel calcio e serve ad arrivare a fare grandi cose, come ci insegnano i grandi campioni. Da fuori non lo puoi capire veramente come quando sei in campo e giochi con l’emozione, l’adrenalina è tutto. Veramente, quando gioco siamo solo io e il pallone. Mi assento da tutto e mi concentro su quello che sto vivendo. È sempre un’emozione, sono felicissimo di praticare questo sport, visto che è la mia passione da quando ho cinque anni, quattro, da quando ho ricevuto quel famoso pallone.
Il futuro del nostro calcio? Come abbiamo visto anche all’Europeo Under 21, siamo in buone mani, secondo me, perché abbiamo giocatori di talento, ma con la testa, umili, che danno tutto per la maglia e mettono sempre il campo 110%”.