Il noto volto televisivo Carlo Conti, tifosissimo della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, queste le sue parole sulla squadra viola commentando anche la sua presenza come presentatore all’inaugurazione del Viola Park:
“Sono stato accanto a Commisso in una giornata storica. È un centro sportivo di altissimo livello, un tempo impensabile, che spero possa diventare una sorta di “fabbrica” di calciatori, preparati tecnicamente e con dei valori. È una persona d’altri tempi, un presidente vero, che ci mette la faccia e i soldi. Ce ne sono pochi ormai. È un imprenditore importante, entrato in un mondo a lui nuovo: diamogli il tempo per costruire qualcosa di importante, è difficile nascere e volare. Anche se già in questi anni qualche soddisfazione ce la siamo tolta.
Dove può arrivare la Fiorentina? Mi sembra un anno particolarissimo, tra il quarto e il nono posto ci sono davvero pochi punti, può succedere di tutto.
Chi fa più la differenza? Quelli che finora sono mancati per infortunio, come Dodò o Nico Gonzalez, uno che per me rientra nella grande tradizione di numeri 10 viola, dal mio idolo d’infanzia De Sisti fino ad Antognoni e Baggio. Tornando al presente, confido soprattutto in Beltran, che possa adattarsi sempre di più al nostro gioco e al calcio italiano e di Italiano. Firenze è una piazza esigente, che ama il bel calcio e ricorda con orgoglio che questo sport è nato qua. Ma io non sono un tifoso criticone.
Stasera sarò allo stadio con Pieraccioni e i nostri figli. Sarà un test importante a cui noi arriviamo dalla delusione della Supercoppa, loro dall’entusiasmo di averla vinta. Se non altro abbiamo avuto più tempo per prepararci, un aspetto da non sottovalutare. Sulla carta l’Inter è imbattibile, ha 2-3 squadre oltre a quella che manda in campo, però il calcio è bello perché è imprevedibile”.