
Questa è la storia di una fascia speciale e, per questo, da maneggiare con cura. Ovvio, quindi, che quanto successo venerdì sera portasse con sé polemiche, discussioni e tensioni. Del resto, quando si sceglie di fare capitano Chiesa con un piede già alla Juventus il terreno già diventa minato. Figuriamoci se a questo si aggiunge la decisione di non fargli indossare la fascia di Davide Astori.
Quella di ieri, da questo punto di vista, è stata la giornata delle ricostruzioni e dei retroscena. Tutto nasce dalla doppia assenza di Pezzella e Ribery. È stato allora che Beppe Iachini ha preso la decisione: fascia a Federico. Un modo, nella testa del mister, per fargli capire quanto, nonostante tutte le voci, continuasse a ritenerlo importante. L’altro messaggio era rivolto all’esterno. Della serie: per noi Chiesa era e resta un punto di forza sul quale puntare e, la decisione di andarsene, è soltanto sua.
Una scelta della quale la società ha preso atto pur (probabilmente) non condividendola a pieno. Poi, nelle ore prima del match con la Samp, il secondo capitolo. Protagonisti i tifosi. O meglio: gli ultrà. Saputo che Chiesa sarebbe stato capitano, hanno fatto arrivare nel ritiro viola un messaggio chiaro: «Non dategli la fascia di Astori».
Il resto, è sotto gli occhi di tutti: Chiesa è sceso in campo con la fascia di capitano della Lega Calcio. Una vicenda che ha creato tensioni nella Fiorentina e tra i tifosi, alimentando quelle perplessità che alcuni dirigenti, fin dall’estate, nutrono nei confronti dell’allenatore. Tanto che ieri pomeriggio si era addirittura sparsa la voce (smentita con forza dal club) di un Beppe Iachini in bilico. Segno, comunque, di quanto questa vicenda abbia creato il caos. Nell’occhio del ciclone, però, c’è soprattutto il giocatore. Federico ci è rimasto male (era un grande amico di Astori) e certo non immaginava così la sua probabile ultima partita in maglia viola. Lo riporta il Corriere fiorentino.
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