
José Maria Callejon è arrivato alla Fiorentina da svincolato come erede di Federico Chiesa, il quale ha lasciato per abbracciare la Juventus. Lo spagnolo come ha ricordato in conferenza stampa a gennaio il ds viola Daniele Pradè a due mesi dall’esonero di Iachini, è stato fortemente voluto alla fine del mercato estivo dal tecnico ascolano. Il giocatore ha cercato di mettersi in gioco con Prandelli in panchina ma la musica non è cambiata. Nella prima avventura con Iachini, ha trovato pochissimo spazio, ancor meno con Prandelli ed ora con il suo ritorno?
L’ex Napoli è un giocatore duttile che si impegna in ogni allenamento, ma con evidenti miglioramenti quando si trova in campo nel 4-3-3. Sia Iachini che Prandelli invece hanno sempre utilizzato il 3-5-2, e lo spagnolo è abituato a viaggiare sulla fascia, non ad agire con una punta. Il Covid che l’ha colpito lo scorso novembre ha rallentato il suo ritorno in condizione, ma esso ormai sembra acqua passata. Finora Callejon ha giocato solamente 562′ con la maglia viola in campionato, e siglato un gol. La domanda che sorge spontanea è, problema solo di modulo? Il suo contratto scadrà nel giugno del 2022 (con opzione), a fine stagione il giocatore e la società dovranno decidere il suo futuro. Risoluzione anticipata del contratto e direzione Spagna per il giocatore? Di certo è una possibilità visto il poco spazio avuto. Prima c’è comunque da salvare la Fiorentina, e l’apporto di ogni giocatore può essere utile a Iachini per raggiungere l’obiettivo.