
L’ufficialità arriverà soltanto oggi pomeriggio, quando verrà stilata la lista dei convocati per la trasferta di San Siro. Eppure ormai le sensazioni attorno alla disponibilità per il match contro l’Inter di Jack Bonaventura sono tutte rivolte al pessimismo: anche ieri il centrocampista ha svolto al centro sportivo una seduta personalizzata, tra carichi di lavoro a basso ritmo e terapie, e dunque (se aggiungiamo la sola seduta di scarico del martedì) l’ex Milan non ha fin qui preso mai parte ad un allenamento intero con il resto del gruppo. Sintomo evidente che il problema muscolare accusato nella seconda parte di gara di domenica contro il Bologna ha avuto più di una ripercussione, visto che il numero 5 non ha potuto svolgere nemmeno un solo esercizio col pallone.
Forfait ad un passo, a questo punto, con Duncan – uno degli ex di turno – che si candida fortemente a tornare titolare ad oltre un mese di distanza dall’ultima volta: era il 5 febbraio e la Fiorentina fu demolita in casa dalla Lazio ma da quella notte horror, dove il ghanese non fu certo l’unico responsabile del ko, l’ex Sassuolo è cresciuto molto di condizione, riuscendo sempre a dare il suo contributo a gara in corso.Ecco perché, in assenza di una pedina fondamentale come Bonaventura (terzo giocatore di movimento più utilizzato da Italiano, nonché uno dei giocatori a quota tre gol in campionato all’interno della rosa), Duncan adesso viaggia verso una meritata maglia dal 1’. Stesso destino anche per Biraghi (un altro ex), che a differenza di Bonaventura ha smaltito gli acciacchi avvertiti nel corso del derby dell’Appennino che lo avevano costretto al cambio: il capitano si è sempre allenato con i compagni (anche se ieri ha interrotto anzitempo la seduta ma non per problemi fisici) e punta ora a concludere la partita come Odriozola, a sua volta utilizzato a scartamento ridotto contro i rossoblù. I dubbi più grandi riguardano così l’attacco, dove al momento solo Piatek e Gonzalez sembrano certi di un posto mentre per la fascia sinistra sono in tre a contendersi una maglia: Saponara (il favorito), Ikoné e Sottil. Lo scrive La Nazione.
La Fiorentina deve trasformarsi in una big, deve vincere senza snaturarsi se vuole l’Europa