Il giornalista Alessandro Bocci è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno per commentare la situazione della Fiorentina, alla vigilia della gara di Conference: “Se oggi lavorassi alla Fiorentina farei il silenzio stampa, anche domani se vincesse, e zitti anche sui social. Ci siamo stufati delle loro parole che sono vuote, a partire da quelle dei giocatori che dicono di essersi chiariti, ma poi i risultati sono quelli che sono.
Faccio un’altra provocazione: quante partite abbiamo visto l’anno scorso come quella contro il Verona? Almeno sei o sette, con la differenza che l’anno scorso De Gea parava, mentre quest’anno c’è il fratello, e Kean segnava. Si è visto qualcosa, ma giocavi col Verona penultima. Poteva finire 1-1 al massimo. Io prolungherei il ritiro anche se vincessero e li chiuderei in una stanza per dirsi quello che hanno da dirsi”.
Su Vanoli: “Mi è venuta in mente una delle sue prime frasi in cui sottolineava l’importanza di non perdere se non puoi vincere. Difesa a 4? Lui dice che gli mancano gli esterni, ma lo capisco fino ad un certo punto, perché puoi fare tante cose come un 4312. Se vedi che non funziona devi provare, anche perché la squadra ha reagito bene e magari vede il cambio di modulo come una svolta.
Non capisco perché dire che si sono chiariti, il tifoso lo rassicuri se corri e vinci le partite. Goretti ha parlato di decisioni drastiche, ma quali sono queste decisioni drastiche? Il mercato? Allora non lo dici due mesi prima che si apra”.
Sul mercato: “Se si pensa di rafforzare la Fiorentina vendendo due giocatori come Dodò e Gudmundsson, che stanno giocando male come tutti, poi voglio vedere se ne arrivano due più forti. Oggi non è facile venire alla Fiorentina, avrebbe almeno il 60% di possibilità di retrocedere”.
