Ospite su Rai Uno, Federico Bernardeschi, ha così parlato della decisione della FIFA di vietare di indossare la fascia color arcobaleno “One love” a supporto della comunità LGBTQ+:
“Il poter scegliere il proprio credo è inviolabile nella vita. Nessuno deve e può violare questi diritti civili. È una cosa abominevole e quando si calpestano i diritti civili in questo modo il mondo deve insorgere. Invece stiamo attenti all’esprimerci in un certo modo. Non è così che si combattono le battaglie, specie sui diritti civili. C’è chi ha combattuto negli anni passati e noi nel 2022 siamo ancora a dire: ‘Sì, ma…’. Non esiste
Cristiano Ronaldo? Avendolo vissuto di persona e visto lavorare ogni giorno, è davvero così. È lui che fa se stesso. E devo dire che c’è riuscito. Si parla sempre tanto di lui come di altri grandissimi campioni. Quando un uomo è in questa posizione credo non sia giusto giudicare quello che fa o non fa per la sua carriera, io ne sono qualcosa anche se non ho la sua risonanza mediatica. Se vorrà smettere smetterà, altrimenti continuerà. Sarà lui a decidere, come è giusto che sia. Cristiano Ronaldo a livello di educazione del lavoro e di mentalità e tutto il resto chi l’ha vissuto può solo ringraziarlo. Solo guardandolo era un esempio. Ognuno di noi vive delle transizioni nella vita e passa momenti differenti. Se ha fatto questa scelta col manchester se la sentiva. Sarà lui a far vedere ciò che è
Nel corso della trasmissione gli hanno anche chiesto come se era vero il soprannome di Brunelleschi, la sua risposta: “Si è vero a Firenze mi chiamavano Brunelleschi, ho giocato nella Fiorentina e mi è stato messo questo nome”
IL RETROSCENA DI MERCATO, LA FIORENTINA CI HA PROVATO PER ARNAUTOVIC