Durante un collegamento con Radio Bruno Toscana, l’ex difensore della Fiorentina Lorenzo Amoruso ha commentato le prime settimane di lavoro della squadra di Pioli, soffermandosi sul nuovo acquisto Sohm, sulle opzioni tattiche e su alcuni singoli.
“Con Sohm non ci siamo discostati così tanto da quello che era il prototipo tecnico-tattico del giocatore che si stava cercando. Il nome più eclatante era quello di Kessié, ma credo che lo svizzero abbia le caratteristiche che servono alla mediana. Viene da una stagione importantissima, soprattutto nella seconda metà ha fatto molto bene”.
Sull’ipotesi di un tridente offensivo ha detto: “Qualche mese fa era una soluzione estrema. Non credo che la Fiorentina voglia partire così, se non in situazioni particolari. Andare a stravolgere un’organizzazione che ha prodotto gol e occasioni, con giocatori come Kean, Gudmundsson, Gosens e Dodô, non so se porti agli effetti sperati”.
A centrocampo, per Amoruso, sarà fondamentale l’equilibrio: “I centrocampisti dovranno sbattersi per recuperare palloni e contribuire anche in zona gol. A inizio stagione segnavano solo Kean e Gudmundsson, poi le cose sono cambiate. Mandragora, ad esempio, si è adattato bene e ha fatto anche assist e gol”.
Interessante anche l’ipotesi di un centrocampo a tre: “Non scarterei un trio con Fagioli centrale, Mandragora a sinistra e Sohm a destra. Dipenderà dagli avversari. Contro squadre inferiori si può osare di più tecnicamente, mentre in altre servirà muscolo. Assodato che abbiamo esterni forti, quei tre in mezzo sono intercambiabili”.
Infine, su Beltrán: “È stato acquistato in un contesto di squadra sbagliato. Non è mai stato un centravanti vero. In Argentina ha fatto bene, ma giocava con due punte. Alla Fiorentina serviva qualcuno di più strutturato che tenesse palla. Di colpe al giocatore non ne do, ha sempre dato tutto”.