Lorenzo Amoruso, ex difensore e capitano della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni del Pentasport di Radio Bruno per analizzare il momento complicato della squadra viola e soffermarsi in particolare su Albert Gudmundsson. Queste le sue parole:
“La Fiorentina non gioca molto palla a terra, e questo penalizza Gudmundsson. Tuttavia, anche lui ci mette del suo: non si mette a disposizione, non crea situazioni che lo aiutino a entrare in sintonia con il resto del gruppo. Questa è una squadra che non ha ancora un gioco fluido e codificato, ma serve spirito di adattamento. In Nazionale si vede un altro Gudmundsson, più libero e convinto — un po’ come Kean, che con Retegui si trova bene, mentre a Firenze con Piccoli sembra quasi avere l’orticaria. Deve capire che il posto va conquistato ogni giorno: il campo non fa sconti a nessuno. Forse ha sottovalutato il peso e le responsabilità di una piazza come Firenze, perché spesso si limita al minimo indispensabile.”
Sulla squadra ha continuato:
“Veniamo da una gara in cui non ha funzionato niente, con tanta sfortuna e diversi episodi contrari che hanno pesato sull’umore del gruppo. Ma adesso bisogna reagire. È da un mese che vedo volti troppo rilassati, non noto rabbia, delusione o dolore — sensazioni che dovresti avere dopo tre sconfitte consecutive in casa e una tifoseria che, giustamente, solleva dubbi. Non comprendo chi se la prende con Pradè in questo momento: se non fai punti a Milano, la situazione si complica. Serve solo lavorare a testa bassa e ricominciare a lottare.”