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Fiorentina più forte con la cessione di Chiesa? No, in estate non sono stati i soldi il problema

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Fiorentina più forte con la cessione di Chiesa? No, in estate non sono stati i soldi il problema

Flavio Ognissanti

12 Novembre · 16:20

Aggiornamento: 12 Novembre 2019 · 16:20

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Dopo la sconfitta di Cagliari sta emergendo, per fortuna solo per qualcuno, la certezza che la Fiorentina ha fatto un grave errore a non vendere Chiesa alla Juventus, poiché, con quei soldi, la società viola avrebbe rifatto la squadra e avrebbe reso la rosa a disposizione di Montella più forte.

Ma non è così, e i motivi sono molteplici.

Certe cessioni si programmano, vendere all’improvviso non ti porta a rifare per forza una squadra più forte. Il Cagliari, giusto per fare un esempio, aveva progettato da un anno prima la cessione di Barella e ha studiato e programmato con tempo e attenzione tutti i colpi e gli investimenti da fare.

La nuova società si è insediata praticamente a metà giugno, in pieno mercato, non avrebbe avuto il tempo di programmare una cosa così importante.

Detto questo, andiamo alla verità più conclamata. Il problema estivo della Fiorentina non sono stati i soldi. Pradè, insieme con Joe Barone, hanno bussato a tante squadre per avere i propri big offrendo anche un sacco di soldi. Tonali, De Paul, Politano, Suso, Berardi. Sono solo alcuni dei giocatori che la Fiorentina ha cercato di prendere offrendo anche un sacco di soldi ma sono arrivati solo dei grandi no.

Se la Fiorentina avesse venduto Chiesa la realtà non sarebbe affatto cambiata.

Pensate che se fosse stato venduto Chiesa il Brescia avrebbe accettato l’offerta di 30 milioni per Tonali? Oppure l’Udinese i 35 milioni per De Paul? Purtroppo no, non avrebbe cambiato la situazione. Idem con il Sassuolo che non ha voluto sentire ragione per vendere Berardi.

La campagna acquisti della Fiorentina è stata fatta senza pensare all’aspetto economico. Pradè, come confermato anche da Commisso, non aveva un budget definito e avrebbe potuto spendere quanto necessario.

Ergo, i 60/70 o gli 80 milioni che sarebbero entrati nelle casse da una eventuale cessione del gioiello della Fiorentina non avrebbero reso questa squadra più forte. Tutt’altro.

Resta poi un altro aspetto importante da non sottovalutare e che bisognerebbe ricordare ai tifosi viola. I Della Valle sono andati via. È finito il tempo dello spendere in base a quello che si guadagnava. Le squadre forti si fanno con i giocatori forti, le piccole squadre vendono il più forte per reinvestire bene, la Fiorentina, per bocca del suo proprietario, non avrà di questi problemi e certi investimenti verranno fatti a prescindere dalle eventuali cessioni. I soldi ci sono. Parola di Rocco Commisso.

…e i fatti gli danno ragione. In caso contrario non sarebbero state fatte offerte così importanti economicamente per giocatori come Tonali, De Paul e Berardi.

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