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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
“Grazie Pioli. Società, non abbiamo mollato. Futuro? Se non mi cacciano resto a Firenze”

Roma, Stadio Olimpico, 07.10.2018, Lazio-Fiorentina, foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com, Pezzella

Rassegna Stampa

“Grazie Pioli. Società, non abbiamo mollato. Futuro? Se non mi cacciano resto a Firenze”

Redazione

13 Aprile · 11:58

Aggiornamento: 13 Aprile 2019 · 11:58

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German Pezzella ha parlato al Corriere dello Sport, queste le sue parole

«Non sono stati giorni normali. Abbiamo provato a restare concentrati sul nostro lavoro, sugli allenamenti. Lo abbiamo fatto fin da subito con il nuovo tecnico,
per capire il più velocemente possibile quello che lui vuole da noi».

Questa Fiorentina alla fine del girone d’andata, oltre a divertire, era ad un passo dalla zona europea. E’ arrivato Muriel, che ha aggiunto sostanza al reparto offensivo, però qualcosa si è bloccato. Una questione fisica o mentale?

«In campo abbiamo dato sempre il massimo, ma ci sono momenti in cui il gioco fatica a venire, sembra che la squadra non corra, non lotti. Con Luis siamo migliorati tanto davanti, ma è accaduto l’opposto in fase difensiva. Dopo essere stati tra le difese meno battute in tutto il girone d’andata, abbiamo subito tanto. Adesso ogni minimo errore ci costa un’enormità, ti calciano una volta e bum, finisce dentro».

Firenze sta soffrendo.
«Io sono argentino, capisco bene l’umore della tifoseria. Firenze è una città che vive di calcio, e questo si percepisce. Non è una scusa, anche perché i nostri tifosi ci hanno sempre sostenuto. Col Frosinone, sì, ci hanno fischiato, ma lo hanno fatto alla fine, ed è un loro diritto».

La Curva Fiesole vi è sempre stata vicina.

«Non ci hanno mai lasciato soli, e li capisco. E’ brutto venire allo stadio e vedere una partita non all’altezza, quando invece si aspettavano un’altra cosa. Il calcio è questo ed è giusto che giudichino una gara se la ritengono non all’altezza, farei la stessa cosa io, con la mia squadra in Argentina (il River, ndr). Tocca a noi tornare quello che eravamo».

Quale la prima impressione di Montella?

«Buona. Qui a Firenze ha fatto cose importanti. Io in quegli anni non ero in Italia, ma qui c’erano miei connazionali, quindi l’ho seguita molto e me la ricordo. In particolare il bello del loro calcio. Cercherà di mettere in campo la sua filosofia calcistica e noi lo seguiremo, perché non c’è tempo».

E’ dispiaciuto per la vicenda Pioli?
«Sicuro. Per me e per la squadra è stata una persona fondamentale. Ci ho parlato e l’ho ringraziato per quello che ha fatto per noi. Con lui sono migliorato sotto tanti punti di vista, umanamente e anche sotto il profilo tecnico».

Chiesa, Veretout e Milenkovic, secondo lei, resteranno anche il prossimo anno?

«Se mi date un attimo vado di là, sento il direttore e vi dico».

E lei resta o a via?
«Devo sentire il direttore, se non mi caccia… Qui ho trovato un posto meraviglioso, mi sono sentito come a casa. Ma nel calcio tutto cambia molto velocemente, ho iniziato con un allenatore e adesso ce n’è un altro. Saranno tecnico e dirigenza a decidere, ma io qui sono felice».

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