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A BOLOGNA VA IN SCENA IL COMPROMESSO ALL’ITALIANA: CECCHERINI PER PEZZELLA, GERSON PER PJACA. E POI EDIMILSON PIU’ DI NORGAARD. L’OPINIONE DI STEFANO BORGI.

Firenze, stadio Artemio Franchi, 3.11.2018, Fiorentina-Roma, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

Editoriali

A BOLOGNA VA IN SCENA IL COMPROMESSO ALL’ITALIANA: CECCHERINI PER PEZZELLA, GERSON PER PJACA. E POI EDIMILSON PIU’ DI NORGAARD. L’OPINIONE DI STEFANO BORGI.

Stefano Borgi

25 Novembre · 00:57

Aggiornamento: 25 Novembre 2018 · 03:33

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E’ l’ora delle scelte. Non definitive, ma quasi. Finalmente Stefano Pioli lo ha capito, anche perchè in caso di sconfitta al Dall’Ara (o di pareggio, magari deludente…) il primo a pagare sarebbe proprio lui… l’allenatore. Quindi riassumiamo, assenti Pezzella e Pjaca (entrambi per infortunio: uno certificato, l’altro…) per il resto confermato il 4-3-3 con due possibili novità. La prima: Edimilson spostato centromediano metodista al posto di Veretout, che tornerebbe al ruolo originale di mezzala. Capitolo Edimilson: lo svizzero (di origini capoverdiane) ha giocato centrale di centrocampo nelle prime due partite del campionato, contro Chievo ed Udinese, quando Veretout era squalificato. Per lui prestazioni al di sopra della sufficienza. Non a caso sono venute due vittorie, sei punti nelle prime due partite. Poi, al rientro di Veretout, Pioli lo prova regista (o centromediano): tutto bene fino al 2-0 contro l’Atalanta, quando (ahimè) la squadra comincia a calare. E con la squadra, anche Veretout. Subito dopo pareggi casalinghi con Cagliari e Roma, esterni con Torino e Frosinone, fatto sta che la Fiorentina perde posizioni su posizioni, sopratutto sembra lontana parente dalla Fiorentina di inizio stagione. A questo punto sorgono dubbi sulle scelte di Pioli, sugli acquisti di Corvino. Il centrocampo non funziona, non filtra, non propone, l’attacco non segna: Simeone, due gol in 14 partite. Vlahovic 15 minuti e non sentirli. Mirallas che vorrebbe spaccare il mondo, al contrario sparisce nelle maglie avversarie. Insomma, chi ha ragione, chi ha torto? Corvino che rivendica una campagna acquisti di pregio e di qualità, oppure Pioli che lamenta mancanze strutturali a centrocampo ed in attacco?

La verità, come al solito sta nel mezzo, e come regola vuole al Dall’Ara di Bologna va in scena il compromesso: in difesa gioca Ceccherini al posto di Pezzella, lasciando Milenkovic a destra (chissà perchè…) Di Laurini, nessuna notizia. A centrocampo gioca Edimilson vertice basso, con Veretout che torna mezzala a sinistra. Seconda novità: in avanti Gerson (in prestito dalla Roma, ma uno dei pochi capaci di assicurare il cambio di passo) promosso esterno offensivo (preferibilmente a destra, come nel secondo tempo con la Roma). Quindi Chiesa esterno a sinistra, pronto a rientrare sul destro ed esplodere il tiro. Se possibile, all’incrocio dei pali. Come faceva suo padre.

Come disse qualcuno? Di necessità virtù. Diciamo la verità: noi avremmo voluto Laurini a dx e Milenkovic centrale accanto a Vitor Hugo. E Ceccherini, non ce ne voglia, ancora in panchina. Centrocampo ed attacco, invece, ci soddisfa. Per questo abbiamo parlato di compromesso, compromesso all’italiana. Ci hanno fatto un film, ci hanno costruito mezzo secolo di politica, vuoi che non vada bene (un pomeriggio) per la Fiorentina? Ai posteri l’ardua sentenza…

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