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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
QUALCUNO RIMETTA VERETOUT AL SUO POSTO. SERVONO RITMI. MILENKOVIC…L’EDITORIALE DI SANDRO BENNUCCI

Firenze, stadio Artemio Franchi, 21.10.2018, Fiorentina-Cagliari, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com, Veretout

Editoriali

QUALCUNO RIMETTA VERETOUT AL SUO POSTO. SERVONO RITMI. MILENKOVIC…L’EDITORIALE DI SANDRO BENNUCCI

Redazione

26 Ottobre · 08:40

Aggiornamento: 26 Ottobre 2018 · 08:40

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Un autorevole collega sostiene che i giocatori del Torino, presi individualmente, valgono più di quelli della Fiorentina. Un altro, appassionato di statistica, afferma che Pioli ha un filotto di vittorie contro il Torino e anche contro Mazzarri. Bene: io prendo atto delle argomentazioni ma ho una mida idea: ossia che la Fiorentina abbia la possibilità di essere superiore al Toro soprattutto come squadra, visto che al calcio si gioca in undici e non c’è la sfida uno contro uno. 

Ma non nascondo una preoccupazione:  ossia che tutta la formazione stia attraversando una fase calante dopo il buon avvio di campionato. Ho ancora negli occhi la partita contro il Cagliari e, onestamente, non mi è piaciuto vedere il centrocampo del Cagliari prendere spesso il sopravvento su quello viola. E’ vero che giocatori-gioiello come Barella si fanno sentire e alla fine pesano, ma è altrettanto vero che gli altri centrocampisti di Maran sono buoni ma non eccellenti. 

Ecco il problema: a metà campo la Fiorentina non sa più dettare gioco e tempi. Veretout si batte come un leone ma non basta. Gerson non si vede. Edimilson, grazie alle lunghe leve che si ritrova, è bravino come acchiappapalloni, però talvolta stecca. Controil Torino rientra Benassi, pronto a fare gli scherzi dell’ex? Me lo auguro, ma insisto: Veretout non può fare il regista e nemmeno l’uomo in più davanti alla difesa. Serve un regista vero.

Una mia fissazione? Probabilmente sì. Ma sono convinto che questa squadra, sostanzialmente solida in difesa, e passibile di grandi progressi in prima linea (Simeone e Pjaca si sbloccheranno, voglio sperare), ha la necessità di qualcuno capace di dettare tempi e ritmi. 

Ho più volte proposto un giocatore umile ma efficace: Viviani della Spal. Non è un top  quindi dovrebbe essere abbordabile anche da una società assai parca nel pagare ingaggi. Una società che, fra l’altro, ha un attivo di bilancio calcolato in circa 37 milioni. Tanta roba! Un piccolo sacrificio per un regista come Viviani credo possa essere fatto. 

Se qualcuno, come talvolta è successo, non arriva prima e ci soffia l’affare. E’ capitato diverse volte, per esempio anche con Jack Bonaventura che era all’Atalanta e venne preso dal Milan. E con tanti altri. La Fiorentina ha la possibilità di fare un progetto di breve periodo: qualche rinforzo (sostanzialmente a metà campo e magari un ricambio davanti) e l’Europa League non può sfuggire.

 

Naturalmente, il progetto di breve periodo presuppone il mantenimento dei titolari. A cominciare da Milenkovic. Ho visto le cifre: il Manchester United di Mourinho sarebbe disposto a mettere sul piatto 35 milioni. Offerta golosa. Ma la Fiorentina ne vorrebbe 45. Tuttavia, credo che nemmeno se lo United alzasse la sua disponibilità, la Fiorentina non dovrebbe cedere il giocatore, destinato a diventare, in poco tempo, uno dei più forti d’Europa. 

Il problema? Se si continua a smontare la squadra non solo ad ogni stagione, ma anche a ogni scampolo di mercato, siamo destinati a restare al palo. Io sostengo che serva un progetto non solo a breve ma addirittura a lungo termine. Un progetto che tenga conto di tutti i buoni giocatori che fanno parte della rosa. 

Un bilancio in attivo di 37 milioni non richiede sacrifici. E la Fiorentina, che conta una schiera di tifosi innamorati, non deve puntare a far cassetta: deve avere come obiettivo quello di vincere le partite e arrivare ad alzare un trofeo, cosa che manca da molti, troppi anni. Morale? Pioli rivitalizzi il centrocampo e vada a far tre punti a Torino con i gemelli granata.

Gemelli che non sono superiori come sostiene l’autorevole collega. Basta affrontare la partita con il piglio giusto. E rinvigorire il centrocampo con il rientro di Benassi, voglioso non soltanto di prendersi la rivincita dell’ex, ma anche di muovere la classifica dei marcatori. Dov’è fermo da diverse settimane.

Sandro Bennucci

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