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La Polizia torna nella villa di Pin, l’ex moglie: “Non torna nulla. Gesto plateale, non da lui”

Rassegna Stampa

La Polizia torna nella villa di Pin, l’ex moglie: “Non torna nulla. Gesto plateale, non da lui”

Redazione

29 Luglio · 11:43

Aggiornamento: 29 Luglio 2025 · 11:43

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Decisiva sarà l'autopsia

Nel pomeriggio di ieri è scattata una perquisizione della polizia nella villa di Celeste Pin, alla ricerca di biglietti, foto, farmaci, indumenti o oggetti contundenti. Insomma qualsiasi elemento che possa essere utile a ricostruire cos’è successo nella bella residenza sulla collina di via dei Massoni, tra lunedì – quando familiari e amici non sono riusciti più a parlare con l’ex difensore della Fiorentina, 64 anni – e martedì scorso, il momento in cui il più grande dei suoi tre figli l’ha trovato privo di vita dopo quello che pareva un suicidio. E forse sempre di gesto estremo si tratta, ma la denuncia presentata dall’ex moglie, Elena Fabbri (che dal matrimonio con Pin ha avuto due figli) ha riacceso un’indagine che adesso non vuole lasciare più nulla di inesplorato.

Decisiva sarà l’autopsia (che inizierà domani, ad eseguirla il medico legale Rossella Grifoni) ma soprattutto l’analisi «del suo ufficio», ovvero lo smartphone dell’ex calciatore, che oggi lavoravava nel mercato immobiliare, che tramite quel dispositivo gestiva contatti e appuntamenti ma probabilmente anche stati d’animo e sensazioni. Sono tanti i dubbi di Elena Fabbri, che con il figlio maggiore Jonis ha dato mandato all’avvocato Mattia Alfano di sollecitare la procura. A cominciare proprio da quel gesto che sembra talmente estraneo alla natura dell’ex calciatore da far pensare addirittura a un omicidio.

«Celeste teneva tanto alla sua immagine. Perché avrebbe dovuto togliersi la vita in questa maniera così plateale?», si chiede la donna. L’ex moglie, davanti alle telecamere, ha parlato apertamente della depressione che si manifestò dopo la fine della carriera da calciatore e l’inizio dell’attività da dirigente,«ma, quando si presentava, la sapeva gestire con i farmaci. Aveva trovato un suo equilibrio, aveva già superato il problema della separazione, viveva per i suoi tre figli in modo identico. Era appena tornato dalle vacanze, un gesto così deve essere scatenato da qualcosa. Non mi torna nulla».

Accertamenti sollecitati anche alla seconda moglie, Gloria Medina, che dal matrimonio con Pin ha avuto una figlia, che oggi ha sedici anni. Celeste, Gloria e la figlia abitavano tutti nella villa di via dei Massoni dove ieri sono arrivati i poliziotti del commissariato di Rifredi per cercare più approfonditamente se in casa ci siano elementi che possano rivelarsi utili alle indagini. I familiari non si spiegano cosa possa essergli successo dopo un periodo di vacanza trascorso da Pin in compagnia di amici a Castiglione della Pescaia. Sabato ha ricevuto una telefonata che, a detta dell’amico, lo avrebbe rabbuiato.

L’ex calciatore aveva degli appuntamenti in programma all’inizio della settimana, a cui poi non si è presentato. Forse la sua morte risale a quel giorno. Eppure, lunedì mattina, come racconta Elena Fabbri, si era scambiato con il figlio maggiore Jonis dei messaggi che non lasciavano presagire nulla di strano. Anzi, stava sbrigando alcune pratiche relative ad appartamenti di proprietà che potevano essere messi in affitto. Pin stava lavorando anche per sistemare la famiglia di Stefano Pioli, l’allenatore della Fiorentina con cui Celeste aveva giocato nelle sue nove stagioni in viola e con cui era rimasto amico.

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